Dramma della solitudine e uso di droghe, troppi casi scuotono le comunità trapanesi

redazione

Dramma della solitudine e uso di droghe, troppi casi scuotono le comunità trapanesi

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lunedì 24 Febbraio 2025 - 08:02

Le città trapanesi si trovano ad affrontare un periodo sempre più drammatico sul fronte dell’aumento del cosiddetto “dramma della solitudine” e da una crescente diffusione dell’uso di droghe, fenomeni che stanno scuotendo le comunità locali e mettendo in luce gravi difficoltà sociali. Nel mese di gennaio, Trapani è stata scossa dalla tragica morte di Liborio Como, un uomo il cui corpo è stato ritrovato sul selciato del rione San Giuliano, colpito mortalmente da un fendente. La violenza che ha segnato la sua morte ha lasciato la città senza parole. Poche ore dopo, il suo parente, un uomo di 40 anni con precedenti penali, si è accusato dell’omicidio, dichiarando di aver agito in preda all’alcol durante una lite, i cui motivi restano al momento sconosciuti. L’episodio ha messo in evidenza non solo la drammaticità della violenza familiare, ma anche un contesto sociale sempre più fragile, dove l’alcol e la solitudine sembrano giocare un ruolo devastante.

Da segnalare, proprio nel giorno di San Valentino, quello che è accaduto in un b & b di via Catito sempre nel capoluogo di Provincia. In una stanza è stato ritrovato morto il 65enne Giovanni Anguzza, accoltellato da una donna di 50 anni con cui la vittima avrebbe avuto una relazione. Dopo una lite la donna lo ha accoltellato dichiarandosi di essersi difesa per avere subito un tentativo di violenza sessuale da parte dell’uomo, morto ore dopo in ospedale. Il caso però resta aperto in Procura dove si indaga.

Anche Marsala non è esente da gravi episodi. Recentemente un uomo di 51 anni, Girolamo “Gery” Peraino, ha aggredito fisicamente la madre, una donna di 80 anni. Le percosse hanno provocato gravi danni alla salute della donna, che ha tentato di porre fine alla sua vita attraverso l’abuso di farmaci, ma nonostante il ricovero, le sue condizioni sono peggiorate e l’anziana è morta dopo giorni di agonia. Il figlio, arrestato e attualmente in carcere, ha dichiarato di non aver aggredito fisicamente la madre, limitandosi a mettere a soqquadro la casa. Tuttavia, l’indagine continua, e l’accusa a suo carico è di omicidio preterintenzionale. Questo caso mette in evidenza, ancora una volta, come la violenza domestica e i disturbi psicologici stiano segnando tragicamente le vite di molte persone, spesso aggravati da solitudine e dipendenza da droga.

Un altro drammatico episodio ha avuto luogo pochi giorni fa sempre a Marsala. Un uomo di 59 anni, residente nel quartiere periferico di via Aurelio Saffi, è stato trovato morto nel proprio appartamento. Soffriva di diversi problemi di salute e aveva rapporti regolari con la sua famiglia, che si preoccupava per lui. Tuttavia, la mancata risposta alle telefonate quotidiane ha allarmato i parenti, che si sono recati nel suo appartamento. All’interno, hanno trovato il corpo senza vita dell’uomo, il cui decesso potrebbe essere avvenuto per cause naturali o, come purtroppo temono alcuni, per un gesto estremo compiuto dallo stesso uomo. Le circostanze esatte sono ancora sconosciute, ma il caso evidenzia il crescente fenomeno della solitudine che vivono molte persone e, nonostante il supporto dei servizi sociali, spesso vivono un’esistenza di isolamento, senza una rete di supporto familiare solida. La comunità locale è chiamata a riflettere su questi temi e a trovare soluzioni per prevenire il degrado sociale, attraverso politiche di supporto alle famiglie, attività di sensibilizzazione sui temi della salute mentale e una maggiore attenzione al benessere delle persone più fragili.

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