Domenica 20 AGOSTO – alBA AL tempio di HERA
ANTE LUCEM – ore 6.00
INGRESSO 7 eURO
DE VERITATE. PILATUS VS JESUS
da Dostoevskji, Bulgakov, San Giovanni
e con la colonna sonora di Franco Battiato
interpretato da Debora Messina
regia di giacomo bonagiuso
LE STORIE DELLA LUCE
Un percorso che valorizzi il Parco Archeologico restituendo nelle principali fasi del giorno, in ogni luce, il significato del passato e del futuro all’interno delle coordinate di Giustizia e Verità.
Gli eventi, collegati tra di loro dalla “metafora” della Luce, simbolo di Verità, Giustizia e Legalità, riguardano la MUSICA, il TEATRO, la POESIA, LA SOCIOLOGIA. Tutti questi percorsi sono scanditi da una “Luce” e da una “metafora”. Il presente appuntamento, il secondo, si colloca nell’alba.
Prima della Luce, l’alba, può diventare sede ideale per istallazione e performance en plein air che riportino anche il senso di un rito antico e ancora contemporaneo: veder sorgere la luce, così che lo spettacolo antropologico possa inscriversi in quello naturale. Scultura arenaria, performance del corpo, musica e luce in uno scenario incantevole. Nel ventre del parco: al cospetto del Tempio di Hera, in un allestimento minimalista ma significativo; lo spettacolo è in verità un canto che prelude al “Quid est veritas?” di Pilato nei Vangeli e che si rivisita e ripropone con Dostoevkji e Bulgakov.
Sarà la voce di Debora Messina a scandire l’universo mistico di Battiato, mentre gli attori diretti da Giacomo Bonagiuso, e il Coro Polifonico del Carpe Diem diretto da Roberta Caly faranno risuonare la potenza del dramma.
Che cos’è la Verità? – tuona Ponzio Pilato, prefetto equestre di stanza a Gerusalemme, nelle pieghe di un processo che vede alla sbarra Joshua-ben Asaf, uno spaccapietre di Galilea,
entrato a Gerusalemme dalla Porta di Sousa, in groppa ad un asin0, tra l’ovazione della folla, preceduto dalla sua fama di predicatore, guaritore, rabbi rivoluzionario dell’ebraismo.
Non sapeva forse Gesù Cristo che in quello scontro con Pilato stava fondando una religione distinta dal Giudaismo.
Non sapeva probabilmente Pilato, il feroce repressore di ogni ribellione messianica, che inchiodare l’ennesimo Messia ad una croce gli sarebbe costato tanto rovello interiore.
Che cos’è la Verità? – infatti tuona, nel Vangelo di Giovanni, il procuratore Romano, come se a questa domanda davvero fosse possibile fornire risposta.
Che cosa è un vaso? Un vaso è un oggetto. E la verità? E lì la domanda si strozza, muore.
Autori come Bulgakov ne “Il Maestro e Margherita” e Dostoevskij in “I Fratelli Karamazov” si sono cimentati a riscrivere la scena delle scene, che nel Vangelo di Giovanni si chiude con uno iato.
Un silenzio. Una elisione. Un silenzio.
Noi con questo “oceano di silenzio” abbiamo dibattuto, e con esso abbiamo tracciato la nostra personalissima “via di casa” che, tra mistica Sufi e riscrittura cristiana ripropone l’impegno di una domanda.
in scena E FUORI SCENA
Martina Calandra, Giuseppe Craparotta, Alessandro Nocera
Giulia Gucciardo, Vito Cafiso, Elena Di Blasi
Enza Valentina Di Piazza, Giordana Firenze, Sonia Cudia
Sofia Sossio, Monica Gucciardo, Debora Messina, Gregorio Caimi Dario Vallone, Giacomo Bua, Roberta Caly, FABIO GANDOLFO
Riccardo Sciacca, ENZO CAMPISI, LEA PAVIA, maria mistretta
MARIANNA MONTALTO, LUCREZIA BENIGNO, GERMANA SIGNORINO
MARTA SCARPITTA, ANTONINA DI LISI, GLORIA TUMBARELLO
DIREZIONE ARTISTICA E REGIA DI GIACOMO BONAGIUSO