Prima di celebrare la solenne veglia pasquale in Cattedrale, il vescovo Pietro Maria Fragnelli, sabato scorso, ha voluto recarsi a fare gli auguri di Pasqua agli ortodossi che per la prima volta hanno celebrato la Pasqua in città nella Chiesa dell’Immacolatella, data proprio dal vescovo della Diocesi di Trapani in comodato d’uso alla comunità ortodossa guidata dal papas Petru Taraboi.
Era la prima volta che il vescovo si recava in visita nella chiesa.
Quest’anno, tra l’altro, cattolici e ortodossi hanno celebrato la Pasqua nello stesso giorno (in un 2017 che ha visto anche la Pasqua ebraica – Pesach – festeggiata quasi negli stessi giorni).
Un breve scambio di auguri in un clima di fraternità per ribadire la medesima fede nella Resurrezione e l’unità sostanziale nel battesimo di tutti i cristiani.
“Cristo risorto è l’energia vitale alla quale, nel battesimo, tutti noi attingiamo. Poi ci sono le diverse tradizioni. In questo momento della storia così tormentato è importante riscoprire ciò che è essenziale, la tradizione con “T” maiscuola. Papa Francesco, in Europa e nel resto del mondo, ci invita a guardare a tutti i fratelli cristiani, delle diverse confessioni, come per l’anniversario della Riforma protestante, e a fare forza su quello che ci unisce, al bene comune e a mettere in secondo piano le differenze. Siamo innestati nella stessa pianta, siamo sulla stessa radice: la morte e la resurrezione di Cristo. E’ questa la nostra identità, e questo è un dono ma anche una responsabilità, per essere veramente artigiani di pace”.