Regionali, Siciliani Liberi: “Il sottopasso di via Marsala questione di tutti”

redazione

Regionali, Siciliani Liberi: “Il sottopasso di via Marsala questione di tutti”

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giovedì 22 Settembre 2022 - 10:20

I cinque candidati di Siciliani Liberi alle elezioni regionali nella Provincia di Trapani – Alfonso Genchi, Raffaella Esposito, Davide Cunsolo, Anna Manzo, Renato Meli – in merito alla lettera aperta che il comitato spontaneo “No al sottopasso” ha inviato a tutti i candidati alle elezioni regionali e politiche, hanno posto la loro attenzione sia sulla questione della realizzazione del sottopasso ferroviario previsto all’interno della città di Trapani tra Via Marsala e Via Virgilio, sia, in particolare, sulle modalità con cui il Comune di Trapani e RFI hanno sviluppato le fasi progettuali ed autorizzative dell’opera in questione.

In un loro documento congiunto, i candidati alle regionali di Siciliani Liberi affermano che “… se è certamente necessario che il traffico su rotaia venga stimolato e sviluppato, è anche opportuno che le infrastrutture ferroviarie determinino un impatto più limitato possibile sul contesto, sia urbano che extraurbano, in cui si inseriscono; dobbiamo invece constatare come nella nostra Regione le ferrovie spesso costituiscano vere e proprie barriere, elementi di separazione, che dividono in due parti intere città, come nel caso di Trapani, o che separano in maniera quasi violenta la costa dai territori interni, come nel caso dell’intero litorale tirrenico”.

I cinque candidati indipendentisti, tornando al caso in esame di Trapani, continuano: “La cucitura dei due lembi di città diventa non solo necessaria, ma addirittura obbligatoria. Tuttavia la soluzione progettuale portata avanti dall’Amministrazione comunale di Trapani non è l’unica possibile: in uno studio di RFI pubblicato su IF, Ingegneria Ferroviaria, n.11 del novembre 2012, a cura dell’ Ing. Salvatore Amoroso, del Dott. Mario Catalano, dell’ Ing. Fabio Galatioto e dell’Ing. Marco Migliore, è stata valutata l’ipotesi di spostare la stazione ferroviaria, realizzando contestualmente un collegamento veloce tra la nuova stazione e il centro della città”.

Genchi, Esposito, Cunsolo, Manzo e Meli, preso atto della presenza di diverse soluzioni, si chiedono “… quanto sia stato fatto dall’Amministrazione per coinvolgere la cittadinanza sulla realizzazione di un’opera che potrebbe, se realizzata correttamente, cambiare il volto della città e la qualità della vita dei cittadini trapanesi. Non ci risulta che la popolazione sia stata resa edotta delle differenti soluzioni e coinvolta nel processo decisionale. Noi Siciliani Liberi riteniamo che debbano essere i cittadini a dire in che tipo di città vogliono vivere, che tipo di infrastrutture vogliono sul proprio territorio e che tipo di impatto sono disposti ad accettare o tollerare”.

I candidati di Siciliani Liberi fanno notare, inoltre, due aspetti che ritengono per nulla secondari: “In primo luogo, che ogni qualvolta si decide di realizzare un’opera, questa risulta un elemento puntuale, che viene inserito in un contesto che rimane uguale a se stesso, senza una visione organica che porti a modificare il contesto per armonizzare l’opera; e infatti il sottopasso non è inserito nel PRG di Trapani e il suo inserimento non comporterà alcuna ipotesi di trasformazione evolutiva del territorio. Inoltre l’opera si inserisce all’interno di una rete infrastrutturale che ha subìto tagli e limitazioni, che hanno portato addirittura alla chiusura della tratta Palermo-Trapani via Milo nell’ormai lontano febbraio 2013; da allora RFI ha proclamato di volere ripristinare la tratta, avendo previsto già 10 anni prima della chiusura un programma di potenziamento; negli ultimi 20 anni molto è stato detto, ma non è stato fatto nulla: quali sono le intenzioni di RFI in merito alle infrastrutture ferroviarie della Sicilia Occidentale?”.

Infine, concludono: “Riteniamo che il sottopasso, seppur necessario, rischi di rappresentare in piccolo quello che, in grande, è già costituito dal fantomatico ‘ponte sullo Stretto’: un’opera possibilmente ben realizzata, ma fuori contesto, una grande opera di propaganda inserita in un deserto infrastrutturale. Ricordiamo che, ad oggi, per andare da Palermo a Trapani, città distanti circa 100 km, utilizzando la rete ferroviaria, si impiegano come minimo 4 ore e 10 minuti, con un cambio a Piraineto. Ci chiediamo quali siano le reali intenzioni di RFI, al di là dei proclami. E ci impegniamo, come Siciliani Liberi, a tenere viva l’attenzione sulle questioni infrastrutturali, ricordando che lo Stato Italiano da sempre disattende gli obblighi di cui all’articolo 38 dello Statuto della Regione Siciliana, che recita: Lo Stato verserà alla Regione, a titolo di solidarietà nazionale, una somma da impiegarsi, in base ad un piano economico, nella esecuzione di lavori pubblici”.


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