A “comunicare” o meglio a twittare l’arrivo dei nuovi freschi dati Istat sulla disoccupazione giovanile, è stato il premier Matteo Renzi con l’hastag #lavoltabuona. “Più di 130mila posti di lavoro nel 2014”, scrive il Presidente del Consiglio “tecnico”. Secondo l’Istat la disoccupazione è in calo rispetto allo scorso dicembre, pari al 12,6%. Attenzione però, si tratta di una diminuzione di 0,1 punto percentuale; mentre lo stesso calo si registra per la disoccupazione nelle fasce tra i 15 ed i 24 anni, dove a gennaio era pari al 41,2%. Dati che fanno ancora paura perché i passi che si stanno facendo, un po’ avanti e un po’ indietro, non fanno fare i salti di gioia come invece si denota dalle parole di Renzi. Peraltro il numero di giovani inattivi, che non studiano e non cercano lavoro, probabilmente sfiduciati dalla crisi, è pari a 4 milioni e 415mila. Largamente in aumento. Allora di cosa si sta parlando? Il Governo manipolando i mass media tenta di rifilare bugie e false speranze ai giovani italiani. Al Sud poi, neanche a parlarne. Le uniche possibilità lavorative restano i call center… se papà non ha un’attività propria da lasciare al figlio. A ciò si aggiungono i poco credibili annunci di lavoro che si aggirano per il web: spesso si tratta di lavori a provvigione o di commerciale non ben definito. Ma Renzi ha anche aggiunto, nel suo “cinguettio”: “Ora al lavoro per i provvedimenti su scuola e banda ultra larga”. A dire il vero, spero che prima della banda larga si pensi a ristrutturare gli edifici scolastici fatiscenti, affinché gli studenti possano studiare tra i banchi di scuola senza morire dal freddo. E non voglio andare troppo lontano. Basti pensare agli studenti del Commerciale di Marsala che nei giorni scorsi hanno manifestato in piazza contro la precaria condizione che ogni giorno subiscono.
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