Novus Ritus, opera per strumenti a percussione, voce, live electronics e video interattivo ideata da Antonino Errera e realizzata grazie alla collaborazione tra il Conservatorio “A. Scontrino” di Trapani e l’Arizona State University nell’ambito del Progetto PNRR Music4D, approda al Museo regionale LIlibeo-Marsala. Un viaggio attraverso suoni che intrecciano la memoria rituale del Mediterraneo con le più audaci sperimentazioni della musica contemporanea. Il progetto nasce dall’incontro tra rito, tradizione e linguaggi sonori contemporanei, con le percussioni come mezzo espressivo d’elezione per la sperimentazione e il dialogo tra culture. Le musiche originali, firmate da Antonino Errera, Simone Mancuso e Gabriel Bolaños, vedranno protagonisti gli stessi compositori, affiancati dalla voce di Irene Sciacca e dagli studenti della classe di percussioni del Conservatorio Scontrino: Emanuele Ventimiglia, Eduardo La Scala, Giuseppe Marcantonio e Francesco Prestigiacomo. La prima esecuzione assoluta è andata in scena il 16 ottobre scorso alla Katzin Hall dell’ASU (Arizona State University) e ha aperto un nuovo spazio di collaborazione tra istituzioni italiane e americane nel campo della musica d’oggi.
Il concerto, con ingresso libero, si svolgerà nella Sala Conferenze “M. L. Famà,” del Museo Archeologico Lilibeo Marsala, al Baglio Anselmi, domani, 25 ottobre alle ore 21. Il repertorio combina strumenti rituali provenienti dal bacino del Mediterraneo – come il riq egiziano, i karkabou (o qraqeb) tipici di Marocco e Tunisia, e i tamburi a cornice di Sicilia e Nord Africa – con strumenti della musica colta e d’avanguardia: grancassa, gong, marimba, tom e i sixxen, strumenti microtonali ideati dal compositore greco Iannis Xenakis, a cui l’opera rende un ideale omaggio. Si compone così una dimensione sonora densa di suggestioni: i timbri arcaici e moderni, in cui si innestano canti originali in greco, latino, arabo e siciliano, restituiscono una trama inedita, evocazione della complessa stratificazione culturale del Mediterraneo e della sua naturale apertura all’incontro. A potenziare ulteriormente l’esperienza sensoriale, un impianto elettronico e un video interattivo – realizzati appositamente per l’opera – intrecciano suono, immagine e gesto in una visione immersiva e coinvolgente. Con Novus Ritus, la ricerca musicale si fa rito contemporaneo: un’esperienza multisensoriale dove la tradizione si rinnova attraverso la tecnologia e il gesto performativo si fa ponte tra culture e temporalità differenti.