Nella sala del Seicento del Museo “Agostino Pepoli” di Trapani, per volontà degli Amici del Museo Pepoli, dopo quasi quarant’anni, torna a risplendere la tela raffigurante la Madonna del Rosario con i Santi Domenico e Caterina da Siena del pittore trapanese Andrea Carrera (1610-1677).In occasione della Giornata Europea degli AMICI DEI MUSEI e della XXII giornata nazionale FIDAM (Federazione Italiana degli Amici dei Musei), il cui tema è “Arte e Pace”, domenica 12 ottobre, alle ore 10,00, nei locali del Museo, sarà presentato al pubblico il restauro del dipinto, finanziato dall’Associazione Amici del Museo Pepoli.Dopo i saluti della direttrice de Museo Anna Maria Parrinello, interverranno: Lina Novara, presidente dell’Associazione Amici del Museo Pepoli, Daniela Scandariato, storico dell’arte dello stesso Museo, i restauratori Elena Vetere, Nicola Miceli, Agnese Faulisi.
Storia e arte del dipinto
La presentazione del dipinto che ha come soggetto la Vergine del Rosario, oltre a mettere in evidenza il restauro ed il valore estetico dell’opera, vuole essere una meditazione sul tema della pace. Pace intesa come condizione interiore ricercata dall’artista per il tramite della azione creativa: Carrera raffigura la Vergine e il Bambino nell’atto di offrire la corona del rosario ai santi domenicani Domenico e Caterina da Siena – attraverso la mediazione di due figure angeliche – con colori vividi e brillanti, preziosi cangiantismi, pennellate tonali ed effetti quasi impressionistici che contribuiscono a costruire un insieme originale, in grado ancora oggi di emozionare, di commuovere, di indurre a riflessioni di serenità e pace. In uno spazio costruito secondo canoni spiccatamente barocchi, entro un tripudio di vaporose nubi, le figure si dispongono con naturalezza, in una composizione articolata e complessa, con un efficacissimo “sotto in su”. La delicatissima corona di rose sorretta da un angelo è inoltre simbolo di quello stesso rosario che la Vergine porge a san Domenico e che, secondo la tradizione, è una sequenza di preghiere belle e profumate da offrire a Maria: preghiere per la pace, per la risoluzione di guerre e di conflitti.Il dipinto è una monumentale pala d’altare che un tempo si trovava nella chiesa trapanese di S. Andrea, nell’antico quartiere di San Pietro, affidata nella prima metà del Seicento alle religiose dell’ordine domenicano e distrutta a seguito dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale. L’opera passò nel secondo Ottocento alla Pinacoteca Fardelliana per trovare infine la sua definitiva collocazione agli inizi del Novecento nel Museo “Agostino Pepoli”. In questa sede rimase esposta sino al 1986, quando venne trasferita nei depositi museali.
Il capolavoro di Andrea Carrera
Oggi la tela, ritenuta unanimemente dalle fonti il capolavoro di Andrea Carrera, l’interprete più rappresentativo del Seicento trapanese, viene finalmente restituita alla sua città e alla pubblica fruizione nel grande corridoio del Museo che accoglie altre importanti tele dell’autore. Il percorso espositivo, attraverso un raffronto diretto con le tele del fiammingo Gerardi e con opere del tardo manierismo siciliano, consente dunque di inquadrare l’autore nella variegata cultura figurativa del suo tempo.

Al Museo Lilibeo “Un antico symbolon di pace”
Domenica 12 ottobre alle ore 17.30 al Museo archeologico Lilibeo – Marsala, Rossana De Simone, ricercatrice di archeologia fenicio-punica dell’università degli studi di Enna Kore, presenterà
“Un antico symbolon di pace: la tessera hospitalis da Lilibeo”, testimonianza di multiculturalita’ e convivenza pacifica nell’antica città fenicio punica. L’evento si inserisce nell’ambito della Giornata nazionale ed europea degli amici dei musei, promossa dalla Fidam, il cui tema è “Arte e pace: i Musei come strumenti di pace”. L’Associazione Amici del Parco archeologico di Marsala, di concerto con la Direzione del Parco Archeologico, nel promuovere la conoscenza di questo prezioso reperto intende sottolinearne soprattutto il valore simbolico in un momento in cui la riflessione sul valore della pacifica convivenza si impone. A conclusione, un concerto d’archi eseguito da musicisti del Conservatorio “A. Scontrino” di Trapani renderà l’evento ancora più significativo.