Dopo alcune critiche mosse dall’avvocato Ignazio Caruso sulle imperfezioni delle lastre istoriate, l’ex Ispettore Elio Piazza, storico della città, della Spedizione dei Mille nonchè figura di spicco del Centro Internazionale di Studi Garibaldini, segnala un’importante mancanza: l’assenza di Marco Tullio Cicerone tra le citazioni presenti. Eppure, Cicerone ha avuto un legame storico molto importante con la città di Marsala, allora chiamata Lilibeo. Come ricorda Piazza, nel 75 a.C., infatti, Cicerone fu nominato questore in Sicilia e svolse parte del suo incarico proprio a Lilibeo. Questo episodio fu ricordato in modo solenne il 1° ottobre 1979, durante un congresso internazionale organizzato a Palermo dal Centro Studi Ciceroniani e dall’Università di Palermo: il IV Colloquium Tullianum. “Vista l’importanza storica di Lilibeo, una sessione del congresso fu dedicata proprio a Marsala – ricorda Piazza -. Oltre 100 studiosi da tutto il mondo furono accolti nell’Aula Magna dell’Istituto Agrario di Marsala. A dare il benvenuto fu l’assessore Paolo Mezzapelle, mentre il congresso fu presieduto dal professor Michael Albrecht dell’Università di Heidelberg, che disse: ‘È un momento davvero commovente per noi congressisti di trovarci qui, nella stessa città dove è stato Cicerone’. La conferenza principale fu tenuta dal professor Paolo Fedeli, direttore dell’Istituto di Filologia Classica dell’Università di Bari, e aveva come tema Cicerone e Lilibeo”.
La Pro Loco donò allora a ogni ospite un poster con una veduta aerea di Lilibeo e Mozia e poiché non si disponeva del testo scritto della conferenza, fu necessario trascriverla manualmente da una registrazione, grazie al lavoro gratuito di Maria Vita Licata. Il testo fu poi stampato e distribuito gratuitamente. Nelle parole conclusive della relazione, il professor Fedeli ricordò così l’importanza storica di Marsala per Cicerone: “Più di duemila anni sono trascorsi da allora, e la nostra presenza oggi nel luogo dell’antica Lilibeo vuole essere sì, un atto di devozione verso l’Arpinate (cioè Cicerone), un nostalgico ripercorrere i suoi percorsi; ma soprattutto un omaggio alla città che per prima apprezzò la sua attività amministrativa. Quella che lui stesso definì ‘splendidissima civitas Lilybitana’, e che, come scrisse Strabone, ‘esiste ancora’”. Un legame profondo e dimenticato, che oggi meriterebbe di essere ricordato pubblicamente.