La bella giornata di oggi invita a fare due passi nel centro della città. La prima novità di cui compiacersi con l’Amministrazione comunale è il ripristino dei pannelli illustrativi dello scavo archeologico nell’area di San Girolamo. Essi, oltre a soddisfare gli studiosi che manifestano interesse per la storia di Lilibeo, conferiscono al sito archeologico la dignità e il rispetto dovuti ai beni culturali.
Ma dopo pochi passi ecco imbattermi in una delle bottiglie di birra lanciate tra i ruderi del periodo punico da un ignoto incivile concittadino che aveva ad un metro di distanza l’apposito contenitore dove collocarla nel settore verde per il vetro. Proseguo la passeggiata e raggiungo Piazza Goffredo Mameli invasa dal sole, ed osservo che la nuova pavimentazione comincia ad essere punteggiata dalle gomme da masticare di cui altri ignoti concittadini ruminanti si disfanno impunemente.

Quest’ultimo segno di inurbanità mi suggerisce il ricordo delle capre che venivano munte davanti agli usci delle case nei primi anni del dopoguerra e qualche pastore riusciva a far salire la capra sui gradini della scala per mungerla al primo piano. Allora le strade erano ovviamente invase dagli escrementi delle capre che somigliavano alle attuali gomme da masticare che cospargono le vie del centro. Il cassero, ovvero Via XI Maggio 1860, è il più ricco di tali patacche che nessuno mai riuscirà a rimuovere. E rifletto sul fatto che mentre gli spazzini di un tempo con le apposite scope riuscivano a pulire le strade, le gomme lasciate cadere sulle basole di marmo vi rimangono appiccicate per un tempo difficile da prevedere.
E mi domando: Se per ogni gomma lasciata cadere sulla pubblica via ci fosse una sanzione di dieci euro la mia cara Marsala non diventerebbe miliardaria?
Elio Piazza