Un’opera che si inserisce nel solco della tradizione del cinema di impegno civile per raccontare una pagina oscura della storia siciliana, tra ambiguità e depistaggi. Si presenta così il film “Vite da sprecare” del regista alcamese Giovanni Calvaruso, che è stato proiettato al Liceo Scientifico “Pietro Ruggieri” di Marsala nell’ambito del ciclo di incontri “Universo contemporaneo”, dedicato all’approfondimento dei grandi temi del presente per imparare a leggerne la complessità. L’iniziativa è stata organizzata dal dipartimento di scienze giuridiche dell’istituto, guidato dalla dirigente Fiorella Florio.
Un gruppo di classi del triennio ha assistito alla proiezione del film, dedicato alla Strage della Casermetta di Alcamo Marina, in cui furono uccisi – in circostanze mai chiarite – i giovani carabinieri Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. In particolare, il film è dedicato al depistaggio che portò all’ingiusto arresto di quattro giovani, Giuseppe Gulotta, Gaetano Santangelo, Enzo Ferrantelli e Giovanni Mandalà, sottoposti a brutali torture prima di firmare una dichiarazione in cui ammettevano la loro colpevolezza. Dopo 22 anni di detenzione per Giuseppe Gulotta arrivò – com’è noto – la revisione del processo e l’assoluzione definitiva, mentre Mandalà era deceduto a causa di un tumore e gli altri due condannati avevano scelto la strada dell’evasione.
Alla proiezione del film è seguito un dibattito, moderato dal docente Leonardo Di Franco, che ha visto la partecipazione del regista Giovanni Calvaruso e di Giuseppe Gulotta, che con la sua testimonianza ha offerto ai ragazzi un grande esempio di coraggio, dignità e fiducia nelle istituzioni, nonostante la dura prova a cui la vita lo ha sottoposto. Al contempo, gli studenti hanno avuto modo di riflettere su una controversa stagione della storia italiana, fatta di delitti e stragi in cui anche gli apparati dello Stato ebbero un ruolo controverso e su cui restano ancora tanti aspetti da chiarire.