La prima puntata di “Leopardi – Il poeta dell’infinito” su Rai Uno è andata in onda ieri sera in prima serata. Protagonista della miniserie diretta da Sergio Rubini, è Leonardo Maltese, giovane attore di origini marsalesi – il papà è di Marsala, la mamma inglese, lui nato a Ravenna – che ha già all’attivo importanti ruoli per registi come Andò, Bellocchio, Amelio. Rispetto al film del 2014 di Mario Martone “Il Giovane Favoloso” – che vede un sempre magistrale Elio Germano -, la serie Rai ha una fotografia più vivida e una maggiore teatralità che il cast (formato anche da Alessandro Preziosi, Cristiano Caccamo, Alessio Boni, Giusy Buscemi, Valentina Cervi) conferisce grazie alla ‘mano registica’ di Rubini, senza appesantire la narrazione che, probabilmente, non vuole seguire pedissequamente le orme di Giacomo Leopardi, ma ridare dignità e importanza al poeta di Recanati, solcando l’inizio del genio ‘insolente’ in collegio voglioso di scoprire, che trova sin da piccolo sfogo nella fantasia della poetica, alimentata dal padre severo che però alimenta questa sete.
La trasformazione del piccolo Leopardi nel fanciullo ormai altamente formato, vede l’entrata in scena di Leonardo Maltese, che conferma la sua bravura attoriale in una mimica facciale mai impropria o esagerata e di contro cerea, anche per la compostezza dell’epoca in certi ranghi, e molto naturale. Un aspetto che viene fuori nella miniserie e che rispecchia la poetica Leopardi, è il rapporto con le donne (come ne “Il Giovane Favoloso”, per il vero), figura per il quale il giovane poeta prova una brama forte, provando i sentimenti di amore e passione. Interessante sarà scoprire l’evoluzione dell’attore protagonista tra la prima e la seconda puntata in onda questa sera, attraverso la crescita di questo ‘individuo superiore’.
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