Ben vengano gli alberi, ma non si nasconda il panorama: scrive il marsalese Francesco Puglia

redazione

Ben vengano gli alberi, ma non si nasconda il panorama: scrive il marsalese Francesco Puglia

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sabato 27 Novembre 2021 - 11:35

L’iniziativa di piantumare una dozzina di alberi di tamerice, presso il parco della Salinella, è da considerarsi un gesto lodevole e di sicuro impulso per gli studenti, protagonisti, i quali da questi semplici gesti possano trarne un insegnamento attento e rispettoso per la natura e l’ambiente. Ciò premesso, la messa a dimora di queste piante, però, non deve diventare, nel futuro, nocumento al diritto del cittadino di poter godere del panorama, privilegio che è tutelato dal Principio Fondamentale e Immodificabile, sancito dall’Art. 9 della Carta Costituzione cioè: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

L'area della Salinella nel 1974
L’area della Salinella nel 1974

Per quanto ciò detto, qualcuno mi potrà fare notare che, questi pochi alberi non possono mai creare un ostacolo al diritto di godimento delle bellezze della Riserva Naturale Marina delle Isole Egadi che si stagliano prospicienti il litorale del parco. Ciò è vero, solo se, nel recente passato, si fossero piantati, esclusivamente, alberi dal portamento cespuglioso o arbustivo autoctoni la cui crescita non avrebbe pregiudicato la visione del paesaggio come, invece, è già avvenuto in disarmonia con l’ambiente circostante, “distruggendo la Grande Bellezza”. Questa superficiale piantumazione ha creato, di fatto, uno spesso sipario tra la vista della gente che percorre o abita quella zona e lo splendore dell’arcipelago prospiciente.

Chi scrive, non a caso, denunciò questo “diritto” subito dopo l’ultimazione dei lavori infrastrutturali del nascente parco della salinella, ovvero sul nascere della campagna di piantumazione, ma senza ricevere alcuna risposta dalle istituzioni locali e statali. La collocazione a dimora, appena ricordata, fu messa appunto senza considerare quali sarebbero state le critiche ripercussioni ambientali, così come meglio sopra specificato, avendo messo a dimora innumerevoli piante non autoctone e invasive come la Araucaria Excelsa, originaria dell’Isola di Norfolk dell’omonimo piccolo arcipelago del Pacifico situata a Est dell’Australia. Questa imprevidente piantumazione ha causato un danno all’immagine di questo territorio Lylibetano che era un fiore all’occhiello della nostra Città.

È possibile porre rimedio? Si, dico io! Eseguire una campagna di profonda potatura su tutte le piante le cui fronde ostacolano il panorama, deducibile facilmente ponendosi lungo l’arteria stradale che corre prospiciente il parco con lo sguardo rivolto verso quest’ultimo, in modo tale da poter constatare quale sarebbe l’altezza massima oltre la quale arrestare la crescita, al fine di non creare più alcun pregiudizio al godimento del diritto sopra ricordato. Conseguentemente evitare di piantare specie diverse da quelle che la natura aveva generato in un habitat ideale e che da sempre erano presenti in questo territorio.

Per quanto precede, questa mia non dev’essere considerata una critica negativa, anzi è uno sprone affinché si indottrinano le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente e nello stesso tempo al rispetto del prossimo. Imparare dagli adulti, consapevoli e attenti ai diritti della collettività, è senza dubbio assai più utile che leggere una pagina di educazione civica.

Perciò, un bravo ai ragazzi che si sono impegnati in questo momento di sana educazione ambientale e per gli adulti una riflessione sul tema accennato affinché non perdano di vista ciò di quanto è stato appena manifestato, ovvero il rispetto dell’altrui diritto a poter godere dei beni che la natura mette a sua disposizione.

Francesco Puglia

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