Bilanci previsione, in Sicilia solo 32 Comuni su 390 in regola. In provincia di Trapani solo Santa Ninfa

redazione

Bilanci previsione, in Sicilia solo 32 Comuni su 390 in regola. In provincia di Trapani solo Santa Ninfa

Condividi su:

domenica 30 Maggio 2021 - 10:16

I termini per i documenti di previsione scadono il 31 maggio. Tra i comuni siciliani in regola, l’unico capoluogo è quello di Messina

(QDS) – A due giorni dalla scadenza fissata al 31 maggio, soltanto 32 Comuni siciliani, su 390, hanno finora approvato i bilanci di previsione 2021-23. Tra questi, l’unico capoluogo è Messina.

La stessa scadenza è prevista per i documenti contabili delle ex Province, ma solo Trapani ha dato seguito all’approvazione.

Una proroga al 31 luglio è prevista unicamente per i Comuni che hanno incassato anticipazioni di liquiditàm uno slittamento, autorizzato da un decreto del 25 maggio, così recente che ancora non è stata compilata la lista degli enti che ne potranno usufruire.

I 32 Comuni “virtuosi” (nessuno nell’Ennese e nel Nisseno) sono Cattolica Eraclea, Lucca Sicula, Palma di Montechiaro, Sant’Angelo Muxaro e Santa Margherita di Belice e Siculiana nell’Agrigentino; Aci Bonaccorsi, Gravina di Catania, Maletto, San Gregorio di Catania e Sant’Agata li Battiati nel Catanese; Castell’Umberto, Messina, Rometta, San Marco d’Alunzio, Santa Lucia del Mela, Ucria nel Messinese; Altavilla Milicia, Campofelice di Fitalia, Camporeale, Ciminna, Ganci, Isnello, Piana degli Albanesi, Pollina, San Mauro Castelverde nel Palermitano; Vittoria nel Ragusano; Canicattini Bagni, Cassaro, Melilli e Priolo Gargallo nel Siracusano; Santa Ninfa nel Trapanese.

In caso di mancata approvazione dei bilanci, e in assenza di proroghe, la Regione manderà dei commissari ad acta nei Comuni inadempienti.

Qualora i bilanci dei commissari fossero respinti dai Consigli comunali, la legge prevede lo scioglimento degli enti.

Intanto, l’Anci Sicilia, che ieri sera ha riunito a distanza un centinaio di sindaci, ha avviato una mobilitazione chiedendo ai governi nazionale e locale “un confronto serio e serrato”.

I primi cittadini lamentano, la rigidità legislativa che impone agli enti locali, tra l’altro, il rilevante accantonamento di fondi per i crediti di scarsa esigibilità. (QDS)

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta