Processo Perricone, il pubblico ministero ha chiesto una nuova trascrizione

Linda Ferrara

Processo Perricone, il pubblico ministero ha chiesto una nuova trascrizione

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martedì 13 Aprile 2021 - 10:21

Il collegio dei giudici, presieduto dal dottore Enzo Agate, ha accolto l’istanza del sostituto procuratore, la dottoressa Rossana Penna, ed ha incaricato il consulente del tribunale di mettere per iscritto un’ulteriore intercettazione ambientale captata nell’ufficio dell’ex vicesindaco di Alcamo.

Si è svolta ieri mattina, presso il Palazzo di giustizia di Trapani, l’udienza del processo a carico di Pasquale Perricone, ex vicesindaco ed ex assessore del Comune di Alcamo, e altri tre soggetti, la cugina Mary Perricone, l’ex legale rappresentante della Promosud srl, Marianna Cottone, il funzionario del Centro dell’impiego della città, Emanuele Asta. Tra i reati contestati ai soggetti citati, coinvolti nell’inchiesta della Procura di Trapani “Affari sporchi” del 2016, figurano l’associazione a delinquere, la bancarotta fraudolenta, la truffa ai danni dello Stato e della Ue, la corruzione. Davanti al collegio dei giudici, presieduto dal dottore Enzo Agate e a latere le dottoresse Chiara Badalucco e Roberta Nodari, è stato sentito il dottore Antonio Caiozzo, nominato dal tribunale, il quale ha depositato le trascrizioni di alcune intercettazioni richieste dalla difesa del politico alcamese il 22 marzo scorso.

Nel corso dell’udienza, il sostituto procuratore, la dottoressa Rossana Penna, ha a sua volta fatto istanza per un’ulteriore trascrizione di un’intercettazione ambientale, avente ad oggetto una conversazione tra Pasquale Perricone e la cugina, svoltasi all’interno dell’ufficio del primo in via Goldoni e finito al centro dell’inchiesta della magistratura sopracitata. Inoltre, il pubblico ministero ha dato avviso di deposito di un documento, relativo ai lavori di messa in sicurezza del porto di Pantelleria, vicenda anteriore all’appalto dei lavori di ampliamento del porto di Castellamare del Golfo del 2007, il quale è stato sequestrato nel 2010 dalle fiamme gialle. Dietro quest’ultimo appalto, ricordiamo, per l’accusa vi sarebbe la vicenda delittuosa del fallimento della Nettuno, società consortile costituita dalle imprese dell’ATI (Associazione temporanea di imprese) che si era aggiudicata i lavori. La consortile sarebbe stata creata come centro di imputazione dei costi del cantiere e sarebbe stata artatamente fatta fallire, secondo la magistratura, da Pasquale Perricone, regista dell’operazione, coadiuvato dalla cugina Mary e da altre sue “teste di legno”. Tra le imprese dell’Associazione temporanea, vi era anche la Cogem degli imprenditori Emmolo, che aveva lavorato insieme alla Cea, associata del Consorzio Veneto, capogruppo dell’Ati, anche per la realizzazione dei lavori del porto di Pantelleria, per l’appunto. L’avvocato Giuseppe Benenati, legale dell’ex vicesindaco di Alcamo, ha dichiarato in Aula Giangiacomo Ciaccio Montalto, che tale documentazione fa già parte della produzione della difesa e, dunque, non si è opposto. Ha inoltre nominato il dottore Pietro Indorato come tecnico di parte per quanto riguarda la nuova trascrizione chiesta dalla Procura.

Il presidente Agate ha, dunque, precisato che la rilevanza del documento depositato dall’accusa sarà trattata in sede di discussione del processo. Quindi, il perito nominato dal collegio dei giudici, avrà tempo fino alla prossima udienza del 26 aprile per mettere per iscritto l’intercettazione sopracitata. A questo punto, come rilevato dal giudice Agate, la requisitoria del pubblico ministero inizierà verosimilmente il 10 maggio e si concluderà il 24 dello stesso mese. Lo stesso giorno delle conclusioni del sostituto procuratore, interverranno le parti civili del processo: la curatela fallimentare della Nettuno e della Cea, l’avvocatura dello Stato in rappresentanza dell’Assessorato della famiglia della Regione Siciliana e l’Assessorato regionale alla formazione. Tra giugno e luglio, poi, dovrebbero tenersi le arringhe delle difese degli imputati. Dopo le ferie estive, invece, se dovesse essere rispettato il cronoprogramma, dovrebbero svolgersi le repliche e la sentenza dei giudici.

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