Milan: una rivoluzione targata Maldini, Pioli e Ibrahimović

redazione

Milan: una rivoluzione targata Maldini, Pioli e Ibrahimović

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lunedì 18 Gennaio 2021 - 12:26

Alla base di tutto c’è un cambio radicale di mentalità


Una delle pedine fondamentali di questo nuovo Milan è sicuramente Paolo Maldini. Bandiera rossonera, membro maggiormente rappresentativo della dinastia Maldini, capace di vincere tutto quello che c’era da vincere con indosso la maglia del Diavolo, scelto dal fondo Elliott come uno degli uomini da cui il nuovo progetto avrebbe dovuto ripartire.

Partendo dal calciomercato, passando dal contratto di sponsorizzazione tecnica con Puma, sino a giungere alla gestione dei rapporti tra calciatori, allenatore e società, Maldini nel giro di pochi mesi si è preso il Milan, dopo anni da spettatore sotto la gestione Berlusconi.

In compagnia di Massara, l’ex difensore rossonero e della Nazionale Italiana è riuscito a portare a Milanello diversi giovani estremamente interessanti che nel giro di pochissimo tempo hanno compiuto un sensibile salto di qualità, sia dal punto di vista tecnico sia da quello mentale, grazie anche allo straordinario lavoro di Stefano Pioli e Zlatan Ibrahimović.

Mentre Zlatan recita il suo ruolo da leader “rumoroso” sin dal giorno del suo arrivo, Pioli ha impiegato un po’ più di tempo per ambientarsi, ma con una serenità e una fiducia nei propri mezzi e nelle proprie idee sorprendente, è diventato uno degli uomini simbolo del nuovo Milan dei record. Perché, è bene ricordarlo, prima della sconfitta casalinga contro la Juventus i rossoneri erano l’unica squadra dei cinque maggiori campionati europei ancora imbattuta nell’era post lockdown.

Grazie al primo posto in classifica e nonostante la sconfitta giunta a San Siro contro i bianconeri, all’11 gennaio, secondo le scommesse calcio di Betway, a quota 5,00, ora i rossoneri sono considerati da tutti tra i favoriti per la vittoria dello scudetto, risultato impensabile fino a solo un anno fa.

Come spiegato, dopo anni passati ad arrancare in posizioni di classifica che poco si addicevano a una società dal passato glorioso come quello del Milan, ora i rossoneri sono tornati a sognare. Nonostante le tante assenze che ne hanno falcidiato la rosa, i ragazzi di Pioli hanno continuato a giocare bene al calcio, mettendo i principi di gioco al di sopra delle individualità. E così, d’improvviso, tutti si sono accorti di quanto il Milan sia migliorato nell’arco di pochissimi mesi, con buona pace di tutti coloro i quali ritenevano che Pioli non fosse un allenatore adatto al nuovo progetto. Non bisogna infatti dimenticare che in estate era stato dato praticamente per certo l’addio di Pioli e l’arrivo di Rangnick. Gli ottimi risultati raggiunti nel finale della passata stagione, in uno con la ferma volontà degli stessi calciatori e di Maldini di dare nuovamente fiducia al tecnico emiliano, hanno invece convinto Gazidis a cambiare idea e a chiudere la porta al guru del calcio tedesco. Ora, dopo lo scetticismo iniziale, tutti si sono accorti che questo Milan di Stefano Pioli non solo non è una meteora ma che, nonostante le mille difficoltà, è una delle più belle realtà del calcio italiano ed europeo. Certo, vincere la resistenza di corazzate come Inter e Juventus sarà difficile, ancor di più se i rossoneri dovessero andare avanti anche in Europa League, ma ciò che interessa maggiormente ai tifosi è che finalmente il Milan è tornato.

Il lavoro da fare per accorciare il gap tecnico che separa Donnarumma e compagni dai migliori della classe è ancora tanto, negarlo sarebbe inutile e controproducente, ma la strada intrapresa è quella giusta. Grazie al trio delle meraviglie il Milan sta tornando grande e poco importa se alla fine non dovesse arrivare lo scudetto, ciò che conta realmente è che i rossoneri hanno finalmente un progetto tecnico serio destinato a durare nel corso degli anni.

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