Arrestati tre giovani accusati delle aggressioni del sabato sera. I particolari e il video

redazione

Arrestati tre giovani accusati delle aggressioni del sabato sera. I particolari e il video

Condividi su:

giovedì 01 Ottobre 2020 - 09:43

Nelle prime ore di oggi 1 ottobre, agenti del Commissariato di P.S. di Marsala, coadiuvati dai colleghi della DIGOS della Questura di Trapani e del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Occidentale” di Palermo, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di Salvatore Crimi, 18 anni “inteso spara spara”, Antony Licari, 24 anni e Natale Salvatore Licari, 36 anni, tutti di Marsala in quanto ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di violenza privata, minaccia, lesioni personali, aggravati dall’avere commesso il fatto in condizioni temporali e locali tali da ostacolare la difesa delle parti offese, con l’uso di corpi contundenti, dall’avere agito con efferatezza e spietatezza e per finalità di discriminazione o di odio etnico razziale.

Il provvedimento cautelare è giunto al culmine di una complessa ed articolata attività di indagine condotta dal Commissariato di Marsala riguardo a talune aggressioni avvenute nel centro cittadino, fenomeno che ha caratterizzato la stagione estiva, specie nel corso dei week end. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala hanno consentito di accertare l’esistenza di un gruppo criminale di soggetti, gran parte già noti alle forze di polizia, che si è evidenziato, specie durante i fine settimana, per il compimento di veri e propri raid punitivi nei confronti di inermi cittadini extracomunitari che subivano senza alcuna apparente ragione le violenze fisiche e verbali del gruppo criminale.

In occasione delle loro azioni il “branco” non esitava a colpire oltre che con pugni, calci e ginocchiate, anche con armi improprie procurate al momento, utilizzando sedie in legno, tavolini, bottiglie di vetro e suppellettili varie. Condotte che il “branco” poneva in essere senza alcun timore sulle possibili conseguenze penali ed accecato da una rabbia bestiale, immotivata, resa ancor più deplorevole dalle frasi che inneggiano all’odio razziale.

I soggetti alla vista degli immigrati, gli si scagliavano contro con veemenza e ferocia, inveendo contro di loro, colpendoli con calci e pugni ed avvalendosi di corpi contundenti, minacciandoli e intimandogli di allontanarsi da Marsala “siete africani di merda…non dovete più parlare perché siete di colore….noi vi ammazziamo, qui non avete il diritto di stare…e qui siamo a Marsala” in quanto “africani e nivuri”.

Le indagini hanno accertato che nel corso dei raid il “gruppo criminale” si muoveva come una vera e propria sorta di “commando” che, avvalendosi anche della forza intimidatrice determinata dal cospicuo numero di aderenti, molti dei quali ormai ampiamente noti come persone violente, agiva come una vera e propria squadra punitiva contro chiunque si fosse opposto ai loro commenti, frasi denigratorie o alla loro volontà, il tutto aggravato dalle ripugnanti e odiose frasi dall’evidente sfondo razziale proferite nei confronti degli immigrati presi di mira.

In un episodio infatti il gruppo criminale si scagliava con violenza anche nei confronti del titolare di un esercizio commerciale che tentava di sottrarre un malcapitato dalla cieca violenza degli aggressori. E proprio sull’odioso atteggiamento di avversione a sfondo razziale che caratterizza le condotte aggressive del gruppo criminale, si concentra ampiamente il GIP nell’ordinanza di applicazione della misura, atteggiamento ripetutosi diverse volte negli ultimi tempi nella città di Marsala e concretizzatosi in atti di ingiustificata e violenta aggressione riconducibile agli odierni indagati spalleggiati da altri individui, alcuni già identificati e la cui posizione è al vaglio degli organi inquirenti ed altri in corso di identificazione.

Le indagini condotte dai poliziotti del Commissariato di P.S. di Marsala sono state particolarmente articolate e complesse anche per l’assoluta mancanza di collaborazione delle parti offese le quali, evidentemente intimorite dalla ferocia del gruppo criminale, hanno manifestato notevole riottosità a denunciare le violenze patite ed addirittura, nonostante le visibili ed anche gravi lesioni subite, a rinunciare alle cure dei sanitari. In alcuni episodi si è registrata anche la biasimevole condotta degli astanti che, anziché prestare ausilio al malcapitato oggetto della violenta aggressione, assistevano impassibili all’azione criminosa o, addirittura, incitavano gli aguzzini ed, in particolare, Salvatore Crimi a colpirlo gridando “Salvatore picchialo, picchialo”.

Inoltre, nessun soggetto nei giorni successivi agli eventi criminosi si presentava presso il Commissariato di P.S. di Marsala per rendere dichiarazioni che potessero risultare utili alla ricostruzione dei fatti ed all’individuazione dei responsabili dell’accaduto, verosimilmente temendo possibili ritorsioni dai predetti soggetti facenti parte del “branco”, alcuni dei quali, tra cui appunto i tre arrestati, appartenenti anche al gruppo dei tifosi “Ultras” del Marsala Calcio (Street Boys/Nucleo Ribelle), già ripetutamente evidenziatisi in quanto responsabili di reati c.d. da stadio e, per tali ragioni, sottoposti a DASPO. Nel corso della perquisizione effettuata presso l’abitazione di Salvatore Crimi veniva rinvenuta una pistola semiautomatica priva di tappo rosso con relativo caricatore, marca Bruni, modello “New Police” cal.8 mm K, nr. 9 cartucce a salve cal.8 mm e nr. 1 cartuccia cal.7.75.

Durante le indagini, decisive si sono rivelate le immagini dei sistemi di video sorveglianza cittadina la cui acquisizione e visione ha consentito di estrapolare riprese e fotogrammi rivelatisi fondamentali per individuare gli odierni arrestati e gli altri soggetti indagati, nonché per testimoniare la violenza e la ferocia con cui il gruppo di aguzzini si scagliava contro i soggetti extracomunitari. Dopo le formalità di rito gli arrestati sono stati condotti presso la casa circondariale di Trapani a disposizione dell’A.G.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta