Arriva iSphiSphere, lo scudo facciale retrofuturistico di un collettivo di artisti berlinesiere

redazione

Arriva iSphiSphere, lo scudo facciale retrofuturistico di un collettivo di artisti berlinesiere

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sabato 16 Maggio 2020 - 01:33

Per dare un tocco retrofuturistico alla fase 2, un duo di designer berlinesi ha realizzato uno scudo facciale a forma di boccia per i pesci.

L’iSphere è una semplice sfera in PVC con un foro per permettere di inserirvi la testa. Il progetto è opera di Marco Canevacci e Yena Young, fondatori del collettivo artistico Plastique Fantastique.

Cose che si vedono in metro a Berlino.

Uno dei precedenti lavori del gruppo ha partecipato all’ultima Biennale dell’arte di Venezia. Blurry Venice, creato da Fabio Viale, consisteva in un tubo percorribile di materiale lattiginoso, appoggiato sull’acqua della laguna: un’esperienza sensoriale di un universo dai confini molli e indefiniti. O ancora: un cordone ombelicale.

L’installazione alla Biennale 2019.

Per iSphere, Canevacci e Young si sono ispirati ai fumetti di fantascienza degli anni Cinquanta e Sessanta, come alle avanguardie del periodo e ai loro surrealismi utopici: si vedano i londinesi Archigram, ad esempio. La loro Walking City era una città ambulante robotica, che ammiccava alla pop art e verso cui, forse, ha qualche debito il castello errante di Howl.

La città ambulante, 1964, Archigram.

Il progetto, ad ogni modo, è open source: ci sono le istruzioni per realizzarlo da sé. Tempo di composizione: mezz’ora al massimo. Costo dei materiali stimato: 24 euro (la sfera viene da un negozio di belle arti).

 
Vita da designer.

Certo, con l’estate potrebbe fare un po’ caldo, ma il duo ha pensato anche a questo, progettando, per ora solo sulla carta, delle versioni accessoriate tali da compensare alla scomodità dell’oggetto base: c’è una sfera ventilata e ce n’è una con gli speaker integrati.

La versione schermata dal sole sarà ideale per non scottarsi.

“Proteggersi e proteggere dal coronavirus con un design che ricorda i fumetti di fantascienza degli anni ’50 e alle creazioni dei movimenti utopici degli anni ’60. L’iSphere è un oggetto divertente e serio che stimola come affrontare questa situazione eccezionale”, si legge sul sito di Plastique Fantastique. “Il coronavirus sta cambiando sta cambiano le nostre relazioni personali e influenzando la nostra percezione della realtà. È un virus molto democratico: si diffonde oltre i confini, non ha preferenze per genere, status sociale, culturale o economico. In questo periodo di blocco, ci chiediamo della mutazione della nostra vita sociale e degli effetti della privazione del tocco fisico”.

Nel video, realizzato da Marco Barotti, un altro artista concettuale, una delle scene più nostalgiche e affascinanti vede Canevacci alle prese con un telefono pubblico. Poggia la cornetta contro la plastica dell’iSphere e risponde.

Il viaggio in metropolitana della coppia in tenuta da astronauti anti-Covid, così come è stato ripreso (in Germania è d’obbligo uscire di casa coprendo naso e bocca), ricorda la puntata Un pesce fuor d’acqua di Bojack Horseman (Netflix, terza stagione). Bojack, il cui universo è abitato tanto da animali antropomorfi quanto da uomini (lui è un cavallo-attore), deve partecipare ad un festival sott’acqua, nella New York dei fondali marini. Qui è costretto a girare con un casco a sfera, per poter respirare. L’intero episodio, certo una metafora del senso di distacco indotto dalla depressione, gioca sugli effetti comici di un mondo alla rovescia.

Umorismo facile: schiacciati come sardine sul bus.

Del resto, questo tipo di discesa nell’assurdo accompagna giorno dopo giorno anche la costruzione della nostra nuova normalità: il dopo coronavirus. Con le mascherine e con i guanti giriamo come alieni per la città. L’iSphere potrebbe aggiungervi il fascino dell’astronauta che visita un pericoloso pianeta extraterrestre. Come sulla copertina di un vecchio Urania di Arthur C. Clarke.

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