Intervista a Gloria Barraco, medico nutrizionista marsalese autrice di “Matricole a Tavola”: lo studente mangia sano ma con stile

redazione

Intervista a Gloria Barraco, medico nutrizionista marsalese autrice di “Matricole a Tavola”: lo studente mangia sano ma con stile

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mercoledì 29 Aprile 2020 - 10:52

Gloria Barraco, classe ‘1988, è una giovane nutrizionista marsalese con una laurea specialistica in Scienze della Nutrizione Umana al Campus Bio Medico di Roma e un corso di Alta Formazione in Nutrizione Pediatrica e un Master in Gestione e Controllo della Qualità presso l’Università della Calabria. Desiderosa di approfondire le proprie conoscenze nel campo medico, è riuscita nel suo grande obiettivo: la seconda laurea in Medi-
cina e Chirurgia presso l’università La Sapienza di Roma.

Ha alle spalle un progetto di ricerca per lo studio degli aspetti cronobiologici nei bambini svolto presso i laboratori dell’Universidad de Murcia, in Spagna, finanziato dalla Nestlè Nutrition Institute ed oggi Gloria – tra una pubblicazione e l’altra – svolge la sua attività come libera professionista nella sua Città, applicando la dietoterapia a condizioni fisiologiche e patologiche creando ‘Officina del Nutrizionista‘ che potrete consultare qui: https://www.facebook.com/OfficinadelNutrizionista/

Qualche mese fa ha pubblicato il primo interessante libro, “Matricole a Tavola” (Ultra Life), come districarsi nel vasto mondo dell’alimentazione corretta. Abbiamo intervistato la dottoressa Gloria Barraco per parlarci del suo lavoro editoriale.

Gloria, “Matricole a Tavola” è un titolo che appare “invitante” ma in realtà si rivolge a un pubblico ben specifico che spesso viene tralasciato. Raccontaci di questa scelta. Perchè hai voluto indirizzarti a questa “giovane” fetta?

La scelta di indirizzare il mio libro agli studenti universitari e in particolar modo ai fuori sede è stata dettata dal fatto che manca un’attenzione a questa fascia di popolazione che, invece, è quella parte di giovani che intraprende la vita autonoma e si ritrova a dover fare scelte autonome anche a tavola e di li a poco, terminati gli studi, si troverà a gestire anche una casa, una famiglia. Gli studenti universitari sono, insomma, i veri consumatori del domani. E devono apprendere a fare scelte consapevoli anche a tavola. Se ci pensiamo bene però, matricola è chiunque sia pronto a trarre un insegnamento da tutto ciò che apprende; insomma è matricola a tavola chiunque voglia imparare a mangiare bene. La scelta di indirizzarlo ai giovani è anche una scelta stilistica;  mi ha permesso di utilizzare un linguaggio molto colloquiale e di fare esempi anche semplici ma comprensibili e alla portata di tutti. 

Da nutrizionista prima e da medico dopo, qual è la tua visione di “cibo sano”? Spesso si dà parola, magari in tv o sui Social, a persone anche poco attendibili. Qual è il consiglio che un buon medico può dare, in via generale?

Mangiare sano o meglio combinare gli alimenti in modo da costruire un cibo sano e salutare, è a mio parere da vedere un pò come un ritorno alle origini, un ritorno alle tradizioni, ai cibi fatti in casa, alla semplicità. Un buon medico, mosso dagli insegnamenti di Ippocrate “fa che il cibo sia la tua medicina …”, dovrebbe invitare ad un ritorno a quegli alimenti che hanno subìto meno passaggi industriali possibili; così si riscoprono delle farine di qualità, delle buonissime uova, del burro, dello zucchero, del cacao che messi insieme e con poche semplici mosse possono regalarci dei buonissimi biscotti o delle torte fatte in casa. Non esistono cibi sani e cibi non sani ma di certo il riscoprire gli ingredienti originali di ogni preparazione ci può veramente regalare benefici sulla salute, sulla forma fisica e di conseguenza sull’umore.  

I giovani lettori del tuo “Matricole a Tavola” probabilmente si chiederanno, leggendo: ma io dopo una giornata di studio ho bisogno di mangiare patatine, cioccolato, snack; la sera vado al pub per staccare e bere qualcosa. Ma in realtà è un “bisogno” sbagliato, tralasciando il classico “strappo alla regola”. Nel tuo libro hai pensato a qualcosa di buono e sano per colmare le pause degli studenti?

Ovviamente sì. Intanto non demonizzo affatto le patatine, il cioccolato, lo snack al volo, la birra e la nottata che in un periodo, quale quello universitario, pieno di emozioni e di “strappi alla regola” come dici bene, ci sta tutto. Il cibo, infatti, diventa anche un modo per socializzare, ma anche per “premiarsi” o al contrario “consolarsi” dopo un esame andato bene o male; non possiamo ignorare il significato del cibo come comfort food, ancor di più in questo periodo della vita. Il libro offre dei consigli per riscoprire una routine quotidiana, per fare scelte quotidiane e organizzare e gestire la propria spesa, dispensa, menù settimanale. E ovviamente non mancano golosi spuntini e pause da studio come a titolo d’esempio le golosissime creme al cioccolato a base di avocado e banana o ancora crepes, pancake e torte per tutti i gusti. 

Che la vita disordinata e quindi un’alimentazione irregolare fossero via via deleterie per una buona condotta di vita questo è stato dimostrato più volte, come ribadisci nel tuo libro. Ma l’occhio cade sul termine ‘cronobiologia’. Spiegaci meglio.

Cronobiologia, ovvero “discorsi sul tempo”, si parla di orologi, quelli biologici. Una marea di geni che si accendono e spengono in funzione delle ore del giorno detta la nostra fisiologia, il nostro complesso funzionamento, persino le nostre attività mentali. E’ una scienza che ho avuto modo di approfondire nei miei studi e nella mia attività di ricerca in Spagna. E’ una scienza che ciascun operatore della salute dovrebbe tenere in considerazione. Perchè le fluttuazioni dei nostri ormoni e quindi anche il nostro metabolismo così come anche le nostre attività cerebrali, la memoria, l’apprendimento, sono dettate da questi geni, che risentono in primis della luce e del buio e si sincronizzano con il nostro ciclo ‘sonno/veglia’ ma si lasciano influenzare anche dal ciclo alimentazione/digiuno, attività fisica/sonno, che dipendono in gran parte dalle nostre scelte.  

Anche lo studente fuori sede deve fare la spesa. E spesso non la fa solo per se stesso. Quali consigli dai su questo fronte?

Tutto inizia dallo stilare una buona lista della spesa. Prendo per mano il mio lettore e lo guido alla comprensione e lettura delle etichette, lo guido a distinguere una spesa mensile per i cibi a lunga conservazione, e una spesa settimanale/giornaliera; lo guido a fare scelte consapevoli non solo per la salute ma anche per la Terra; scelte ecologiche che fanno la differenza. Scelte di stagione. Poi, giunti a casa, la spesa va ben riposta e conservata. Gli alimenti hanno un loro habitat preferito e va rispettato. E allora guido all’organizzazione e sistemazione della dispensa, del frigorifero, del freezer.   

Cosa più difficile è cucinare. Qui solitamente la classica pasta piselli panna e prosciutto fa furore. Ma a lungo mangiare così fa male al nostro organismo. Nel tuo libro fornisci idee per cucinare in “economia”. Ci puoi dire meglio cos’è il “food prepping”?

E poi si arriva ai fornelli. Ed è proprio grazie alla tecnica del food prepping che si risparmia tempo in cucina, e ci si assicura per una intera settimana cibo sano e fatto in casa. Come? Basta cucinare più pietanze in un solo momento. Basterebbe per esempio un’ora per preparare legumi, pesce, un buon pesto, un cereale e 2-3 tipologie di ortaggi differenti. Sul libro trovate tutta la sequenza per preparare tutto questo in una sola ora. Seguendo poi piccole regole di conservazione riusciamo a mantenere quegli alimenti per l’intera settimana. Basterà combinare gli alimenti e ritrovarsi un piatto equilibrato e anche caldo e gustoso. 

Per quanto riguarda la spesa, una cosa va detta. Spesso alcuni cibi, farine particolari, tipi di riso, legumi, ecc. hanno costi un po’ più elevati e sembra che si trovino soprattutto in negozi bio. Quindi non appaiono “cibi per tutti”. Cosa si può fare in questo caso? E il chilometro 0 può essere un’alternativa?

Ormai, per fortuna, la gran parte di questi alimenti, che sono proprio quegli alimenti alla base della catena alimentare di cui parlavo (non il biscotto ma la farina, le uova, il burro…) sono passati da alimenti “di nicchia” a alimenti sempre più presenti nella grande distribuzione. La varietà di cibi è incrementata enormemente e questo ne permette un abbassamento dei costi. Nel libro ci sono una serie di consigli per risparmiare e cercare di utilizzare questi alimenti con criterio. Comprare in abbondanza quando si trovano le offerte e saper conservare al meglio e mantenere le scorte può essere una buona strategia; inoltre, come ben dici, può essere decisamente utile individuare anche tramite i social delle piccole aziende virtuose e a Km0 o quasi 0 che attraverso ordini on-line inviano prodotti con un ottimo rapporto qualità/ prezzo. Inoltre, come dico anche nel libro, non deve essere “bio” a tutti i costi. Non avrebbe per esempio senso prendere dei biscotti sol perchè sono “bio” quando poi tra gli ingredienti ci troviamo le stesse “insidie” ed eccesso di zuccheri o inutili additivi che troviamo anche nel non bio. 

In via generale il libro aiuta tutti coloro che hanno magari una vita sedentaria, fatta di studio ma anche di lavoro. Oggi con l’emergenza Coronavirus, i Social ci regalano foto degne del miglior “chef”. Beh, anche cose non proprio leggere. Il tuo “Matricole a Tavola” quale ricetta può consigliare, facile e “conviviale” per questo periodo?

Torte, crepes e pancakes per arricchire la colazione, secondi a base di legumi, pesce e delle idee per primi semplici, gustosi ed equilibrati. Il libro più che fornire ricette invita a sperimentare in cucina combinando sani ingredienti. Ti ritrovi in casa del pane raffermo? Beh il libro ti dà il consiglio di trasformarlo in delle saporite pizzette da passare al forno. Sei senza pane poichè non hai potuto fare la spesa giornaliera? Niente paura, guarda un pò in dispensa, con farina, acqua e sale possono venir fuori delle sfiziosissime piadine. E così fornisco delle idee molto semplici ma al tempo stesso gustose e nutrienti per arricchire ogni pasto dalla colazione agli spuntini al pranzo alla cena. 

Mentre consigliamo a tutti di visitare il tuo sito e le pagine social della tua attività “Officina del Nutrizionista”, ti chiediamo: quali sono infine, i tuoi obiettivi dopo le lauree e “Matricole a Tavola”?

Lo scoprirermo solo vivendo. Non sono solita fare progetti a lungo termine, il mio motto è “provarci” e poi, se mi piace e mi appassiono, buttarmici a capo fitto. Così è nata l’dea di Officina del Nutrizionista, così è nata la “folle” idea, incoraggiata dal mio ragazzo e compagno di studi Francesco, di riscrivermi a Medicina, così è nato “Matricole a Tavola”. Vedremo. Sicuramente voglio approfondire e mettere in pratica i miei recentissimi studi in Medicina. Ho altri libri nel cassetto, la tematica della nutrizione è molto varia e piena di sfaccettature e ogni fase della vita ha necessità di un suo approccio. Sicuramente Matricole a Tavola chiude la mia vita da studentessa e universitaria. 

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