Dal caso Grasso alla polemiche sulla solidarietà a Marsala: parla Daniele Nuccio

Vincenzo Figlioli

Dal caso Grasso alla polemiche sulla solidarietà a Marsala: parla Daniele Nuccio

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mercoledì 29 Aprile 2020 - 10:39

Il sociale a Marsala è spesso un terreno scivoloso, che alimenta tensioni, gelosie e scontri politici. Lo sa bene il consigliere Daniele Nuccio che, non a caso, ha fortemente voluto una commissione d’inchiesta sui servizi sociali, presiedendola per alcuni mesi. Non fanno eccezione queste settimane segnate dall’emergenza Coronavirus, che hanno visto alternarsi slanci generosi e feroci attacchi che hanno toccato anche la politica lilybetana.

Consigliere Nuccio, che idea si è fatto delle attività solidali che sono state condotte in queste settimane di emergenza?

Al netto delle tante polemiche alle quali abbiamo assistito, molte di queste strumentali, alimentate da quanti non hanno compreso il pericolo che può determinare la campagna di discredito messa in atto, credo sia molto più produttivo sforzarci di guardare i lati positivi che sono emersi. Una solidarietà diffusa, una rete di volontariato che con sincero impegno sta dando il massimo, l’abbraccio che tutta la comunità ha voluto rivolgere al personale ospedaliero con piccoli grandi gesti, l’abnegazione di tutti quei lavoratori dei comparti essenziali, le assistenti sociali impegnate nell’elaborazione dei dati che giungono agli indirizzi dei Servizi Sociali che stanno facendo un gran lavoro…Certo permangono sacche di criticità ma l’ultima cosa che serve oggi è alimentare lo scontro. Il momento ci impone uno scatto di serietà nel rispetto di quanti hanno meno e degli obiettivi primari in questo momento: far sì che nessuno resti indietro e preparare il campo per la ripartenza.

Padre Fiorino ha preso le distanze dall’iniziativa “Carrello solidale”, coordinata dal Comune, lamentando l’indebita intromissione di alcuni suoi colleghi consiglieri. Cosa pensa a riguardo?

Personalmente credo che chi riveste ruoli istituzionali, considerando anche il fatto che comunque ci troviamo alla vigilia di una campagna elettorale e che la più totale buona fede può generare fraintendimenti, per una banalissima questione di “opportunità” dovrebbe evitare sovraesposizioni mediatiche, ostentazioni di attivismo e quant’altro. E’ un mio modestissimo parere ovviamente, ognuno risponde alla propria coscienza, tuttavia ci sono mille modi per dare un contributo concreto alla propria comunità. La solidarietà ostentata a favore di telecamera può risultare volgare, oltre che ambigua. Vale per tutti ovviamente…

In tutto ciò, Sebastiano Grasso ha scritto una nota in cui prende le distanze dal suo gruppo e si dice profondamente deluso dalla politica marsalese. Esattamente, cosa vi ha allontanati?

Il gruppo con il quale condivido un percorso da molti anni è formato da persone libere, con storie di impegno sociale, politico, culturale e professionale diverse. Diverse generazioni e competenze che si confrontano costantemente al fine di dare un contributo in termini di idee per la nostra Città. Questo abbiamo fatto negli anni, questo faremo nel prossimo futuro. Un gruppo fondato sul rispetto, sulla fiducia e sulla condivisione di alcuni valori insindacabili. La credibilità personale è l’unico requisito necessario per farne parte.

In generale, a suo parere, come sta gestendo l’emergenza Coronavirus l’amministrazione Di Girolamo?

Vede Direttore, dal mio punto di vista la drammatica emergenza che stiamo attraversando ci impone un minimo di comprensione in più per quanti in questo preciso momento si trovano a rivestire ruoli decisionali, nel tentativo di fronteggiare le conseguenze di una crisi mai vista. Avrei preferito una maggiore collegialità nelle decisioni, una maggiore capacità di inclusione e confronto con la politica ed il tessuto sociale in ogni sua sfaccettatura. Penso alla questione relativa all’ospedale. Non è normale che diverse istituzioni comunichino a mezzo Facebook. Un corto circuito che ha portato la Città di Marsala ad essere penalizzata dalla decisione di adibire il “Paolo Borsellino” a Covid-Hospital. Una decisione sicuramente legittima, anche ragionevole ma che bisognava accompagnare ad atti concreti relativamente, per fare solo un esempio, al pronto soccorso. Non è normale che un comprensorio di centomila abitanti si ritrovi di punto in bianco privato di un pronto soccorso. Perché non c’è stata anche lì una “solidarietà diffusa” all’interno della Provincia di Trapani? I vertici dell’ASP potevano prendere decisioni di tale rilevanza in totale autonomia? Ad ogni modo adesso la battaglia, rientrata l’emergenza e visti i pochi pazienti ancora ricoverati all’ospedale Borsellino, riguarda il ritorno alla piena funzionalità della struttura di contrada Cardilla. In questo il Sindaco, se lo vorrà, sono convinto potrà contare sul sostegno dell’intero Consiglio Comunale e sulla totalità dei gruppi politici presenti nel territorio.

In queste settimane di lockdown ha fatto molto discutere la revoca alla Myr della concessione demaniale per la realizzazione dell’approdo turistico Marina di Marsala. Lei, assieme ad altri cittadini marsalesi, ha firmato un documento in cui chiede chiarimenti sulla vicenda. Come si intende procedere, tenuto conto che il Consiglio comunale è stato chiamato a suo tempo in causa per la ratifica dell’Accordo di Programma…

Abbiamo ritenuto necessario prendere posizione su una questione così importante, nel silenzio generale. Abbiamo letto le assurde giustificazioni dell’Ing. Ombra, amministratore della MYR, che indicava nelle somme da investire per le opere di pubblica utilità il problema per il quale non si è potuti andare avanti. Ma quando non si è convinti di qualcosa non si firma un accordo di programma molto chiaro in questo senso…Il rammarico rimane ovviamente nell’aver perso un’occasione e molto, troppo tempo. Non potevamo far passare nel silenzio assoluto l’idea che qualcuno possa prendersi gioco di un’intera comunità. Convinti come siamo che Marsala debba avere un porto efficiente e funzionale, personalmente credo che bisogna ripartire dai 27 milioni di euro previsti nel piano regionale della mobilità e dei trasporti per una serie di interventi di messa in sicurezza. Così come dovremo dare risposte a tutti quegli operatori portuali che ad oggi si trovano concessionari di aree le quali destinazioni non sono conformi all’attività che svolgono perché nel frattempo è intervenuta la variante al Piano Regolatore del Porto che votammo nella speranza che si realizzasse il progetto della MYR…

Il Coronavirus, tra le altre cose, ha fatto anche slittare le elezioni amministrative al prossimo autunno. Daniele Nuccio è sempre disponibile a candidarsi a sindaco?

Per ovvie ragioni questo non è all’ordine del giorno al momento. Però mi piace pensare che il campo progressista e quanti hanno a cuore le sorti di questa Città, per una volta sapranno cogliere l’importanza di un momento di sintesi partendo dalle reali esigenze del territorio in uno scenario che è drasticamente mutato rispetto ai giorni nei quali ci si confrontava, prima dell’avvento della pandemia. Dovremo superare i vari personalismi e ripartire dal coinvolgimento di tutte quelle realtà che hanno saputo riscoprirsi comunità nel momento più drammatico. Dovremo partire dalla consapevolezza che al centro dell’agenda politica dovrà esserci la giustizia sociale, il sostegno al tessuto produttivo che accuserà un colpo micidiale se non sostenuto con forza da azioni concrete. Dalla condivisione delle scelte… Perché in ballo non c’è il futuro politico di un candidato piuttosto che un altro, questa volta sarà in discussione la tenuta sociale della nostra comunità. Ripartiamo dagli ultimi, dai quartieri popolari, da politiche di inclusione che facciano emergere i tanti giovanissimi migranti che a causa dei decreti “insicurezza” sono diventati invisibili. Ripartiamo dagli operatori culturali per far fronte all’idiozia di chi crede che la cultura sia un accessorio per momenti più fortunati. Dal confronto con gli operatori del settore turistico-ricettivo al fine di limitare i danni della chiusura dell’Aeroporto Vincenzo Florio e lo stop alla mobilità internazionale. Dal confronto con gli operatori del comparto agricolo e vitivinicolo, che rappresentano un asset economico di fondamentale importanza per il territorio. Da un nuovo modello di sviluppo che guardi all’ambiente con maggiore consapevolezza. Perché queste sono le sfide che ci impone il futuro e che la politica deve saper cogliere. Partire da lì, oltre ogni personalismo e con la consapevolezza di un passato che ha già chiamato la nostra gente a prove di responsabilità importanti e grandi sacrifici, sarà il primo passo non per ritornare alla “normalità” ma per riscoprirci “migliori” e guardare avanti con rinnovata fiducia.

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