Trapani calcio e il rischio di fallimento, la replica dell’ex proprietà

redazione

Trapani calcio e il rischio di fallimento, la replica dell’ex proprietà

Condividi su:

venerdì 24 Aprile 2020 - 11:51

Nei giorni scorsi il Trapani calcio ha diffuso un comunicato dove si parlava di “un danno gravissimo, che rischia di mettere in ginocchio, in un momento già di per sé difficile a livello nazionale, il Trapani Calcio e con esso tutti i lavoratori, gli sponsor e tutta la collettività legata alla società granata. Con questa premessa la Società Trapani Calcio ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Trapani contro la FM service per l’avvenuto pignoramento presso terzi notificato dalla precedente proprietà Fm Service S.r.l. agli istituti bancari presso cui il Trapani Calcio è correntista, nonché presso la Lega di Serie B, per l’importo considerevole di 539.095,09 euro”.

Adesso arriva la replica della FM service

“Col precipuo intento di respingere e di confutare quanto inopinatamente divulgato sul profilo Facebook della società Trapani Calcio Srl ed al fine di meglio tutelare l’immagine della società FM Service Srl e del suo Amministratore, Maurizio De Simone – afferma una nota stampa – giova precisare che sono ormai mesi che si assiste ad una mistificazione degli eventi giudiziari col verosimile intento di fuorviare l’opinione pubblica impedendole di comprendere le reali vicissitudini societarie e, soprattutto, le correlate responsabilità.

La proprietà della società Trapani Calcio Srl continua a raccontare favole e storielle nelle quali è solita assumere le vesti di vittima innocente; ma la realtà, almeno quella emersa dalle aule di giustizia, è ben altra.

Occorre partire da un punto fermo: i giudizi, quelli veri, si tengono in Tribunale e non certamente sui profili Facebook. L’esposto è un coacervo di falsità; dallo stesso trapelano accuse infamanti e calunniose che per tali loro “caratteristiche” sono già state sottoposte al vaglio della competente Autorità Giudiziaria. Non occorre essere affermati avvocati o brillanti dottori in giurisprudenza per comprendere che alcun atto illegittimo è suscettibile di pignoramento: se si perviene ad esso vuol dire che vi è un titolo e se vi è un titolo significa che vi è un provvedimento di condanna, provvedimento che nel caso di specie la proprietà non ha inteso adempiere.

Il pignoramento attualmente in essere altro non è che la legittima prosecuzione di un altrettanto legittimo provvedimento di condanna emesso dal Tribunale di Trapani, provvedimento che la proprietà non ha inteso adempiere, nonostante fosse alla stessa noto sin dal mese di dicembre. La proprietà non svela di essere stata invitata dal Tribunale di Trapani a cercare una soluzione conciliativa; la proprietà non svela di aver anche provato a chiedere la sospensione dell’efficacia esecutiva del medesimo provvedimento di condanna; sapientemente la proprietà non svela come detta richiesta sia stata puntualmente respinta dal Tribunale di Trapani. Del pari fantasiosi e immaginari sono gli astronomici crediti millantati dalla proprietà; attraverso gli stessi controparte cerca di giustificare i propri inadempimenti essendo tuttavia ben attenta a non far emergere come la fondatezza di detti crediti sia già stata censurata dal Tribunale di Milano, sia nel primo che nel secondo grado del giudizio cautelare”.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta