Turismo, commercio e agricoltura: la Sicilia paga la crisi da coronavirus

redazione

Turismo, commercio e agricoltura: la Sicilia paga la crisi da coronavirus

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martedì 03 Marzo 2020 - 18:17

L’economia siciliana paga già la crisi da coronavirus: sono 35 mila le aziende agroalimentari a rischio tracollo.

Le conseguenze della psicosi hanno avuto un forte impatto sull’economia interna. Per Cia Sicilia occidentale, sono ben 35 mila le aziende agroalimentari a rischio tracollo.

Secondo Assoviaggi e Fiavet, rischia di andare bruciato un valore complessivo di circa un miliardo, con 450 imprese che potrebbero essere costrette a chiudere, ovvero il 45 per cento delle 1000 agenzie di viaggio operanti sull’isola. In sofferenza anche i locali, con affluenza in calo del 20 per cento secondo i numeri di Confcommercio.

Vendite record per i supermercati

Tra i tanti settori in difficoltà, la grande distribuzione sembra fare conto a sé con “un aumento delle vendite da record solo nei giorni tra domenica e martedì scorso, con alcuni casi di scaffali svuotati in breve tempo”, come afferma il direttore marketing e vendite di Conad in Sicilia, Giovanni Anania. L’emergenza ha portato a un aumento della spesa di frutta e verdura del 4 per cento in queste ultime settimane. Si tratta di una impennata improvvisa dei consumi concentrata su alcune categorie come conserve, farine, legumi, passate, pasta e ovviamente disinfettanti .

Agriturismo in crisi. A rischio il made in Sicily

Il settore agrituristico è invece uno dei più colpiti e Andrea Passanisi, presidente Coldiretti Catania, non nasconde una certa preoccupazione. Tuttavia invita alla prudenza auspicando “una veloce ripresa”, anche a tutela dei giovani imprenditori che hanno investito in Sicilia. Secondo Passanisi è “fondamentale è procedere ad una rapida normalizzazione a beneficio di tutte le imprese del settore agrituristico”. Il rischio del danno non è “solo per il turismo, ma anche il nostro made in Sicily”. Per questo “in questo momento è importante l’appoggio alle imprese non solo da parte del governo regionale ma anche quello nazionale”. Il Pil siciliano dell’agricoltura supera il 4 per cento, quasi il doppio a livello nazionale, “una crisi avrebbe conseguenze per tutto il Paese”. L’emergenza coronavirus si va ad aggiungere alle già gravi difficoltà attraversate dal comparto per colpa del perdurare della siccità.

Industria ed edilizia, ancora presto per un bilancio

Per gli altri settori come quello industriale ed edilizio è difficile ancora avere un quadro della situazione. Una tesi confermata anche dal segretario regionale Cgil Sicilia, Alfio Mannino:“Non sappiamo che impatto avrà la questione delle materie prime. Se avverranno blocchi di produzione o mancanza di materiali che non arrivano, soprattutto dalle zone più colpite dall’epidemia, sicuramente potrebbero crearsi delle criticità, ma è ancora prematuro fare una valutazione complessiva sull’impatto che questo può determinare”. Al momento, fa sapere la ditta edile EdilComis di Catania “procede tutto normalmente”.

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