Nel corso dell’ultima seduta del massimo consesso civico, l’unico consigliere comunale marsalese a non votare a favore della mozione che chiedere di rivedere il Piano Paesaggistico è stato l’esponente di Cambiamo Marsala Daniele Nuccio. Una posizione in controtendenza rispetto all’intera assemblea, ma anche al resto della maggioranza che sostiene il sindaco Alberto Di Girolamo.
Perchè si è astenuto?
Sono due gli aspetti che mi hanno convinto ad astenermi. Il primo riguarda la mancata assunzione di responsabilità di quanti in questi anni hanno avuto un ruolo e potevano incidere sulla stesura del Piano e non l’hanno fatto. L’altro aspetto, più politico, riguarda la tendenza a inseguire a tutti i costi il malcontento. Questa vicenda costituisce un esempio plateale di cosa sia oggi la demagogia e il qualunquismo. Così, per accontentare alcune corporazioni, è stata sviata l’attenzione sui contenuti del Piano, sia nei suoi aspetti negativi, ma perfettibili, che in quelli positivi. Uno su tutti: la tutela dell’ambiente e del paesaggio nell’interesse esclusivo delle nuove generazioni.
Quali sono a suo parere, invece, gli aspetti perfettibili?
Nei due incontri che abbiamo effettuato sono emerse limitazioni oggettivamente superabili. Su Birgi, per esempio, dove ci sono troppi vincoli. E sulle serre, che è quello che mi interessava di più ed è stato scongiurato. Marsala non può rinunciare alla sua vocazione agricola.
I promotori della mozione sostengono che il Piano Paesaggistico potrebbe compromettere l’inizio dei lavori per il Porto di Marsala o per la bretella Birgi-Mazara. Non la preoccupano questi aspetti?
In tutta sincerità, per quanto mi riguarda, troverei assurdo se l’Assessorato regionale ponesse limitazioni adesso dopo non aver avuto nulla da rilevare quando il Consiglio comunale approvò la variante sul Piano regolatore del Porto. Non avrebbe senso. Credo che chi lo dice sia in mala fede e stia tentando di fare terrorismo. In ogni caso, penso che gran parte dei problemi potrebbero essere risolti con un ulteriore decreto dell’assessorato regionale.
Finora la sua posizione è quella più vicina a Legambiente…
Sviluppo economico e tutela del paesaggio sono concetti che possono e devono coesistere. Se in passato la politica avesse messo al centro dell’agenda la necessità di preservare le nostre spiagge, avremmo avuto un paesaggio unico, con ben altre potenzialità anche in campo turistico.
Eppure in Consiglio qualcuno ha avuto parole di rimpianto per i tempi di Bartolo Pellegrino…
Motivo per cui non accetto soluzioni da quanti rappresentano o hanno rappresentato il problema. A proposito, dovremmo anche prestare attenzione a quanto accaduto con l’approvazione dei piani di lottizzazione, che prevedevano la mancata erogazione da parte dei privati degli oneri di urbanizzazione da corrispondere al Comune, in cambio di opere di pubblica utilità. Perchè non se ne parla? Mi farò portatore di un’iniziativa in tal senso al fine di appurare quante strutture sportive figurano come opere di pubblica utilità, ma di fatto sono appannaggio di pochi.