E’ arrivata da Legambiente l’unica voce veramente fuori dal coro sulla discussione in corso a proposito del Piano Paesaggistico approvato dalla Regione. La presidente del Circolo Marsala-Petrosino dell’associazione ambientalista, Letizia Pipitone, nel corso del Consiglio comunale aperto di giovedì ha argomentato con decisione il sostegno dell’associazione ambientalista allo strumento di pianificazione urbanistica predisposto dagli uffici regionali e dalla Sovrintendenza.
Qual è la posizione di Legambiente sul Piano Paesaggistico?
Per noi è un buon Piano, perchè rispetta l’ambiente, soprattutto lo Stagnone, le zone umide, i fiumi, le dune. Si tratta di una norma superiore a Piano regolatore e Piano comprensoriale. E’ vincolante e già operativa. Sostanzialmente non ci sono margini di contrattazione. L’unica modifica possibile è legata all’emendamento proposto dal presidente Crocetta che prevede la possibilità di andare in deroga al Piano Paesaggistico in caso di pubblica utilità. Siamo pronti a dare battaglia se dovesse passare.
I critici del Piano temono che possa avere effetti negativi sullo sviluppo economico, peraltro in un periodo di crisi. Legambiente la pensa diversamente: per quale ragione?
Per noi lo sviluppo economico non passa dalla cementificazione. In passato è stato consentito di devastare la costa sud di Marsala: questo ci ha portato sviluppo economico e turistico? Non mi pare. Con la scusa dello sviluppo economico adesso si vorrebbe aggredire la zona nord, che significa aggredire lo Stagnone. Se venisse davvero replicato da quella parte quanto già fatto con la zona sud questa città non avrebbe più alcuna speranza di sviluppo. Nel mondo, aree come lo Stagnone rappresentano un volano per lo sviluppo del territorio. Da noi, invece, lo si vorrebbe distruggere con la cementificazione, dopo aver visto i danni irreparabili che scelte di questo tipo hanno portato al nostro territorio.
Cosa vi aspettate dalla politica locale, alla luce della seduta consiliare di giovedì?
Durante il Consiglio comunale aperto è andata in scena la peggiore espressione della politica locale. Pensavo che questi argomenti non ci fossero più. E invece si definisce mostruoso un Piano sol perchè impedisce la cementificazione delle aree protette e prevede che nel centro storico i contenitori d’acqua vengano disposti in modo da non nuocere al decoro urbano. Un piano atteso da 30 anni viene vissuto a Marsala come un fulmine a ciel sereno. I tecnici intervenuti al Consiglio comunale aperto hanno mostrato reazioni così spropositate da far pensare che capiscano molto poco di urbanistica. La politica locale, da parte sua, ha fatto solo demagogia e populismo, assecondando la pancia di quei tecnici e facendo finta di interessarsi alle loro ragioni.
Il Consiglio comunale ha comunque approvato un documento di opposizione al Piano. Non crede che tale azione politica possa portare effettivamente delle modifiche?
Il documento approvato dai consiglieri non sarà nemmeno preso in considerazione. Non ci sono più i margini. Ci sono norme della legislazione europea a cui non possiamo più sottrarci. Non si poteva fare diversamente. Eppure a Petrosino l’assessore Federica Cappello lo ha criticato per la mancanza di concertazione, dimenticando che se il Piano Paesaggistico fosse stato approvato prima i caseifici della Roof Garden a Torrazza non avrebbero avuto alcuna autorizzazione. A Marsala, pochi giorni fa, l’amministrazione ha ritirato con orgoglio la sua medaglietta per la raccolta differenziata: una settimana dopo non è riuscita a dire una parola per difendere questo Piano. Non si può essere ambientalisti a giorni alterni. Ma in tutto il Consiglio comunale nessuno ha difeso il Piano, nessuno ne ha colto l’importanza a difesa del territorio. Nemmeno il Movimento 5 Stelle, almeno a sentire l’intervento del consigliere Aldo Rodriquez. Come ho detto al presidente Sturiano, la terra non è nostra: ci è stata data in prestito per consegnarla alle generazioni future. Per finire: il Piano prevede anche la tutela degli alberi monumentali dell’arredo urbano. Un argomento su cui Legambiente è intervenuta più volte. Spero che il Comune di Marsala finisca di affidare la potatura alle imprese edili. In quest’ottica, nei prossimi giorni chiederemo un incontro al sindaco per chiedergli di impedire che si prosegua con questo scempio.