Le indagini sono state effettuate dalla sezione di pg della Guardia di Finanza e coordinate dal pm d’Alessandro, ma il legale Nino Buffa replica: “Sono accuse infondate e lo dimostreremo”
Un avviso di conclusione delle indagini preliminari, per le ipotesi di reato di peculato e abuso d’ufficio è stato notificato al medico Francesco Cristiano Raimondo, di 57 anni, palermitano, direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina interna dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Giulia d’Alessandro, è stata condotta dalla sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura di Marsala. Quanto ai fatti contestati, secondo gli investigatori l’indagato avrebbe effettuato a Palermo visite domiciliari in regime di intramoenia e avrebbe incassato somme di denaro senza rendicontarle e di conseguenza non versando quanto dovuto all’Asp di Trapani, da qui l’ipotesi di peculato che, secondo la Procura sarebbe da far risalire al periodo che va dal 2010 e il 2012. L’abuso d’ufficio contestato, invece sarebbe connesso a visite mediche effettuate in ospedale, tra il 2010 e il 2014, senza aver chiesto ai pazienti il pagamento delle somme previste per le prestazioni sanitarie. Con danno economico per l’Asp. Negli anni scorsi altri tre medici (due chirurghi e un neurologo) dell’ospedale “Borsellino” sono finiti in Tribunale per episodi analoghi. Certo dell’innocenza del suo assistito si è detto l’avvocato difensore di Raimondo, il legale Nino Buffa: “Sono accuse infondate e lo dimostreremo”.