Disservizi alle poste. In via Mazara si arriva alla farsa

Gaspare De Blasi

Disservizi alle poste. In via Mazara si arriva alla farsa

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giovedì 21 Maggio 2015 - 17:54

Sono in tanti i lettori che ci scrivono, anche in questo periodo di vigilia del voto amministrativo, per segnalarci disservizi nei veri settori della vita pubblica. E così è tutto un denunciare di buche nelle strade, di illuminazione mancante in parecchie arterie soprattutto delle contrade del marsalese, di semafori che non funzionano… In primis i disservizi riguardano la sanità, con in pole position l’ospedale di Marsala e in particolare il suo Pronto Soccorso. Tra i primi posti delle lamentele si classificano anche, con aumenti considerevoli registrati negli ultimi tempi, gli uffici postali. Naturalmente tante sono i reclami riguardanti le lunghe code davanti agli sportelli, sia delle poste del centro urbano che nelle filiali delle varie contrade del marsalese. Abbiamo voluto però approfondire un aspetto che ci è stato segnalato più volte: il servizio di consegna delle posta e il ritiro delle raccomandate. Per quest’ultimo caso, Poste Italiane, ha deciso di trasferire il servizio dalla centralissima Piazza Loggia alla più decentrata via Mazara. Allora ci occupammo della questione perché in tanti, residenti nel centro urbano, trovavano sconveniente andare in macchina fuori città per ritirare una raccomandata, visto che si trovavano fuori casa al momento del recapito e quindi hanno rinvenuto nella buca l’avviso di ritiro. Gli studi professionali in modo particolare protestarono. Ma non ci fu nulla da fare: il servizio è rimasto nella via Mazara ad oltre due chilometri dal centro urbano. Sarebbe tutto? Neppure per sogno, infatti sembra che negli ultimi tempi il servizio sia peggiorato. Chi è abbonato ad un quotidiano se lo vede recapitare con giorni di ritardo, il personale, alla faccia delle annunciate assunzioni, è ridotto. Chi si ammala spesso non viene sostituito. “Ma dove il servizio è davvero pessimo – ci scrive M.T. -, è quando ci si reca all’ufficio apposito per ritirare le raccomandate. Di solito il personale è lentissimo, lunghe file e poi, nel rispetto della legge ci mancherebbe, se non sei il “titolare della raccomandata da ritirare, devi tornare indietro e farti firmare la delega. Basta così? Neppure per sogno. Devi avere con te oltre ad un tuo documento anche la fotocopia del documento della persona a cui la raccomandata è destinata”. Sembra uno scioglilingua, ma è ormai la regola. “Tanto vale non ritirare più le raccomandate”. Ci scrive una nostra lettrice. Ma non è tutto, in alcuni casi si sfiora la farsa. “Mi sono recato in via Mazara – scrive Vito M. – per ritirare una raccomandata -. Mi sono reputato fortunato. Non c’era nessuno. Mi avvicino al bancone e un impiegato mi dice: deve prendere il numero. Lo guardo stupito. Ma come, ci sono solo io. È la regola mi ha risposto”. Abbiamo interpellato il direttore che ci ha detto che loro si limitano a rispettare le direttive. Sarà, ma forse un po’ di buon senso unito alla elasticità dei dipendenti non guasterebbe.

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