Concussione, l’avvocato Corrado Di Girolamo sarà giudicato con il rito abbreviato

Chiara Putaggio

Concussione, l’avvocato Corrado Di Girolamo sarà giudicato con il rito abbreviato

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mercoledì 18 Febbraio 2015 - 19:21

Il difensore ha depositato una consulenza tecnica. La prossima udienza si terrà il 3 marzo

Sarà giudicato con il rito abbreviato l’avvocato Corrado Di Girolamo, di 60 anni. A richiedere il rito alternativo è stato il suo difensore, Paolo Paladino, dopo aver depositato una consulenza tecnica che è stata acquisita agli atti del dibattimento. Per Corrado Di Girolamo la Procura di Marsala aveva avanzato una richiesta di rinvio a giudizio per l’ipotesi di reato di concussione. Il legale in qualità di delegato alla vendita di beni immobili dal Tribunale, secondo l’Accusa avrebbe chiesto una ingente somma di denaro, a titolo di spese, agli aggiudicatari di beni messi all’asta. L’indagine, ha preso le mosse dalla denuncia degli stessi aggiudicatari degli immobili, ossia di figli degli ex proprietari, ed è stata condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura e coordinata dal sostituto procuratore Giulia D’Alessandro. I beni immobili in questione sono stati venduti all’asta per circa 24 mila euro, ma il legale avrebbe chiesto agli aggiudicatari, per la procedura, prima 17 mila euro, poi 15 mila e infine 7 mila euro. Già dopo la prima udienza il difensore Paolo Paladino aveva affermato che consulenza tecnica avrebbe chiarito “non solo la correttezza, dal punto di vista giuridico, del comportamento del mio assistito, ma anche il fatto che si è trattato di un comportamento cristallino”. La prossima udienza si terrà il 3 marzo, giorno in cui è attesa la requisitoria e la discussione dell’avvocato Roberta Tranchida, legale di parte civile. Il 17 marzo toccherà al difensore Paladino. Poi potrebbe essere emessa sentenza. Circa 14 anni fa, era stato aperto un altro fascicolo di indagine che riguardava Di Girolamo, per la medesima ipotesi di reato. Le indagini erano scattate dalla denuncia di un imprenditore che poi ritrattò e fu condannato a 10 mesi di reclusione per calunnia.

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