Ieri sera, il debutto de “Il Volo” sul palco del teatro Ariston di Sanremo. Subito dopo Raf e prima di Irene Grandi il ritorno nella città dei fiori per i tre talenti partiti da “Ti lascio una canzone”, in giro per il mondo a riscuotere successo ed ora il ritorno a “casa” per farsi apprezzare dal pubblico italiano. La platea sanremese ha mostrato apprezzamento per l’esecuzione di “Grande amore”, salutando con un lungo e convinto applauso la performance di Ignazio Boschetto, Piero Barone e Gianluca Ginoble (che proprio ieri ha festeggiato il suo 20esimo compleanno). A fine serata, il brano de “Il Volo” figurava tra i sei che non sono a rischio eliminazione, primo importante segnale in vista del risultato finale.
Dopo i successi dei concerti di Taormina, Napoli, Pescara e Marostica, i tre giovani tenori hanno deciso di mettersi in discussione accettando l’invito del direttore artistico Carlo Conti di partecipare alla kermesse musicale più importante d’Italia.
Emozionato, preoccupato ma fiducioso il giovane cantante lilybetano che ha seguito la prima serata in albergo assieme ai suoi cari, mamma Caterina, papà Vito e la sorella Nina, e che ha deciso assieme ai suoi compagni di avventura, di non usufruire dei “camerini” del teatro Ariston ma di vestirsi serenamente nella propria stanza prima dell’esibizione di ieri sera. Qualche curiosità ma che dimostra la semplicità di questi artisti.
Perché “Sanremo è Sanremo”: solo adesso capisco il significato di questa affermazione! I colori, l’atmosfera, la gente, gli odori, gli sguardi tutto fa percepire il clima che vige per 5 giorni nella città dei fiori, città che per 65 anni ha regalato emozioni tramite i brani che hanno segnato il Festival. E poi il confronto con i colleghi, le corse per accaparrarsi un’intervista, gli scatti dei fotografi ed i dialoghi a microfoni spenti: questo è il Festival che sto vivendo e che racconto su Radio Itaca, su www.radioitaca.it e su Marsala C’è.
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