Processo “Eden 1”, depone il collaborante Lorenzo Cimarosa

Chiara Putaggio

Processo “Eden 1”, depone il collaborante Lorenzo Cimarosa

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giovedì 18 Dicembre 2014 - 20:31

“Patrizia Messina Denaro non era figlioccia della Bonagiuso”, ma l’avvocato della donna ribatte: “già prodotto il certificato di battesimo”
Si è parlato ancora del testamento dell’anziana possidente Caterina Bonagiuso nell’ultima udienza del processo che ha preso le mosse dall’operazione antimafia “Eden 1”. A deporre è stato il collaborante Lorenzo Cimarosa, cugino acquisito di Anna Patrizia Messina Denaro, imputata del processo con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione. Oltre alla sorella del ritenuto capo di Cosa Nostra, sono accusati di associazione mafiosa anche Francesco Guttadauro, nipote del boss e Antonino Lo Sciuto. Vincenzo Torino è invece accusato di intestazione fittizia di beni e Girolama La Cascia, ritenuta parte lesa perché, secondo la pubblica Accusa avrebbe subito estorsione, ma è accusata di false dichiarazioni al pm. Cimarosa ha detto che Anna Patrizia Messina Denaro non era inserita nel testamento della Bonagiuso, e che non era figlioccia dell’anziana. “Mia suocera Santangelo Rosa (sorella della madre di Anna Patrizia Messina Denaro n.d.r.) mi disse: ‘Bice (sorella di Anna Patrizia n. d. r.) è figlioccia della Bonagiuso”. Ma si è subito opposto l’avvocato di Anna Patrizia Messina Denaro dicendo di aver prodotto il certificato di battesimo. Ha riferito anche in merito a Giuseppe Giardina, un altro erede, dichiarazioni contrastanti rispetto a quanto detto poco dopo da quest’ultimo. L’imputata Girolama La Cascia ha rilasciato dichiarazioni spontanee innanzi al Tribunale presieduto dal giudice Gioacchino Natoli: “Conoscevo la signorina Bonagiuso da oltre 40 anni. Nell’aprile 2010, lei mi fece vedere  un articolo dell’Espresso che parlava dei Messina Denaro. Mi chiese se era vero, risposi: ‘non so’. Poi una sera, due giorni dopo aver fatto testamento, Caterina Bonagiuso mi disse che dopo la sua morte avrei dovuto dare del denaro, specificando la somma (accertata in 70 mila euro, n.d.r.), alla sua figlioccia”. La prossima udienza si terrà l’8 gennaio per ascoltare Vincenzo Panicola e Matteo Filardo. Testi del difensore Cardinale.

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