Processo scaturito dal crollo del ponteggio della “Florio”, depone la persona offesa

Chiara Putaggio

Processo scaturito dal crollo del ponteggio della “Florio”, depone la persona offesa

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lunedì 07 Luglio 2014 - 20:38

Vincenzo Pipitone: “Sono stato 19 giorni in rianimazione e cinque mesi in ospedale. La mia situazione è irreversibile”

È entrato nel vivo, davanti al giudice monocratico Riccardo Alcamo, il processo che prende le mosse da quanto avvenuto il 15 luglio del 2010 quando crollò un’impalcatura edile piazzata davanti alla Cantina Florio e per poco non perse la vita Vincenzo Pipitone, all’epoca 53enne, che si trovò a passare da lì in moto e fu travolto dal ponteggio. Sono alla sbarra il responsabile del cantiere e il coordinatore della sicurezza. Si tratta di Marcello Lombardo difeso dall’avvocato Giovanni Galfano e Giuseppe Maurizio Angileri, assistito dagli avvocati Giuseppe Milazzo e Roberto Genna. Già in sede preliminare Vincenzo Pipitone si è costituito parte civile, ed è difeso dall’avvocato Lillo Fiorello. All’epoca la vicenda causò non poco scalpore, in quanto il crollo è avvenuto davanti alla facciata principale della storica Cantina Florio, sul lungomare. Improvvisamente, verso le 10 del mattino, una grossa impalcatura edile posizionata davanti lo stabilimento vinicolo è piombata sulla sede stradale travolgendo Vincenzo Pipitone che passava da lì in sella al suo scooterone Honda Phantom grigio e che ieri è stato chiamato a testimoniare, in quanto, come ricordato dal pm, ha sporto una denuncia per lesioni per  quanto avvenuto 15 luglio 2010. “Stavo percorrendo la litoranea verso Marsala.  Giunto allo stabilimento Florio, vengo fermato da un signore con la paletta. Davanti a  me c’era una Audi a 6. Siccome altre auto andavano verso Petrosino, non si poteva passate.  Ci fanno ripartire, mentre passavo mi viene addosso l’impalcatura e resto ingabbiato a poca distanza dal muro. Bastavano pochi centimetri e non sarei qui. Ho riportato fratture multiple a cinque vertebre, lesione midollare completa che non mi permette di avere movimenti alcuni. Sono stato sottoposto ad un intervento chirurgico, poi in reparto e per cinque mesi in un ospedale di Imola per un tentativo di riabilitazione. La mia è una condizione irreversibile”. La prossima udienza si terrà il 18 settembre per sentire altri tre testi d’accusa.

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