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Don Antonino Favata e gli auguri di Natale: pace vera e gratitudine per la comunità

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giovedì 25 dicembre 2025 - 16:00

Auguri di Natale

Mazara del Vallo – Nel Natale del Signore, la Parola conduce al cuore del mistero cristiano: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi». È da qui che prende forma il messaggio di Don Antonino Favata, cappellano dell’ospedale di Mazara e parroco di Borgata Costiera, che rivolge a tutti i suoi Auguri di Natale con un invito chiaro: riconoscere la presenza di Dio dentro la vita concreta, anche quando appare povera, fragile o incompiuta.

Il sacerdote richiama l’annuncio della Chiesa che, nel tempo natalizio, risuona come una proclamazione di gioia: Dio non resta lontano, al contrario si fa vicino, entra nella storia, condivide le fragilità umane e le illumina con la sua luce. Così, il Natale non diventa soltanto una data sul calendario, ma un incontro che parla alla realtà di ogni giorno e, soprattutto, a chi oggi si sente più esposto alla fatica.

Per chi desidera rileggere il versetto citato, è disponibile anche online il testo del Vangelo di Giovanni (Gv 1,14) sul portale ufficiale della Santa Sede: https://www.vatican.va

Auguri di Natale: Dio entra nella nostra storia

Nel suo messaggio, Don Antonino Favata mette in risalto un punto decisivo: in Gesù, Dio sceglie di abitare tra gli uomini. Quindi non osserva da lontano le inquietudini, le paure o i passi incerti dell’umanità. Al contrario, entra nella vita reale, condivide le fragilità e, proprio così, apre uno spazio di luce dove spesso sembrano dominare ombre e stanchezza.

Questa vicinanza, però, chiede anche uno sguardo nuovo. Infatti il sacerdote invita ciascuno a riconoscere Dio “fra noi” anche quando tutto appare piccolo, fragile o incompleto. Il Natale, in questa prospettiva, diventa un tempo che educa a non scartare ciò che è debole, perché proprio lì può manifestarsi una presenza che sostiene e rialza.

Inoltre il messaggio richiama il clima di gioia che la Chiesa annuncia e canta: una gioia che non nasce dall’assenza di problemi, bensì dall’incontro con Cristo e dalla certezza che la sua luce resta accesa anche quando l’orizzonte sembra confuso. Per questo l’augurio non si limita a parole di circostanza: si traduce in un appello alla fiducia, alla comunione e a una pace che non dipende dalle sole forze umane.

Auguri di Natale a chi è solo o ferito

Un passaggio centrale del testo è dedicato, in modo esplicito, a chi vive una stagione difficile. Don Antonino Favata rivolge un pensiero particolare agli ammalati, a chi sperimenta la solitudine, a chi è stanco, sfiduciato o ferito nel cuore. Il Bambino di Betlemme, scrive, viene proprio per loro, per dire che non sono dimenticati e che la loro vita resta preziosa agli occhi di Dio.

È un messaggio che assume un valore ancora più forte perché pronunciato da chi svolge il proprio servizio come cappellano ospedaliero. In quella realtà, infatti, la sofferenza e l’attesa diventano spesso quotidiane, e allora le parole del Natale possono trasformarsi in una carezza che non nega la fatica, ma la attraversa con una promessa di bene.

Allo stesso tempo, nel testo c’è spazio anche per una preghiera rivolta a chi fatica ad aprirsi a Dio e a riconoscere in Gesù il volto del Padre. Il sacerdote affida queste persone alla pazienza e alla misericordia del Signore, chiedendo che continui a bussare alla porta dei loro cuori. È un passaggio che, ancora una volta, allarga l’augurio a tutti, senza escludere nessuno, perché il Natale parla anche a chi vive dubbi, distanze o silenzi interiori.

Per approfondire il senso del Natale nella liturgia e nei testi della Chiesa, è possibile consultare anche il sito della CEI: https://www.chiesacattolica.it

Auguri di Natale: pace vera e luce che non si spegne

Nel finale, Don Antonino Favata concentra l’augurio su un’espressione netta: un Natale colmo di pace vera. Non una pace generica o superficiale, ma quella che nasce dall’incontro con Cristo, luce che splende nelle tenebre e che le tenebre non possono vincere. In altre parole, una pace che non dipende dal “tutto risolto”, bensì dal sentirsi accompagnati e custoditi anche quando il cammino resta impegnativo.

Questa affermazione diventa, di fatto, un invito a fare spazio alla luce del Natale nella vita personale e comunitaria: nelle famiglie, nelle relazioni, nelle scelte quotidiane, e anche nelle parole che si usano. Perciò l’augurio si presenta come una chiamata a vivere con maggiore attenzione ciò che unisce, ciò che sostiene e ciò che genera fiducia.

Un grazie per il 25º anniversario di sacerdozio

Il messaggio contiene anche un ringraziamento personale e sentito. Don Antonino Favata esprime un grazie sincero per l’affetto, la preghiera e il dono della casula ricevuti in occasione del 25º anniversario del sacerdozio. Li definisce segni preziosi di comunione e benevolenza, che porta con gratitudine davanti al Signore.

È un passaggio che sottolinea il valore del legame tra pastore e comunità. Inoltre richiama uno stile essenziale: riconoscere il bene ricevuto, custodirlo e trasformarlo in un ulteriore motivo di servizio. Da qui, infine, la conclusione semplice e diretta: “Buon Natale di cuore a tutti”.

Commento della redazione
Il messaggio di Don Antonino Favata affida al Natale una parola concreta: Dio si fa vicino e illumina la fragilità. Un augurio che diventa attenzione verso chi soffre e invito a cercare una pace vera, radicata nell’incontro con Cristo.


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