Paolo Ruggirello, deputato regionale uscente del Partito Democratico a cui ha aderito da oltre un anno.
Come è nata la sua candidatura?
“Intanto tengo a specificare che non solo ho aderito al gruppo parlamentare all’Ars, ma dallo scorso anno ho preso la tessera del partito. Naturale quindi che mi candidassi in quella che ritengo essere la mia casa politica. Ci sono state una serie di interlocuzioni con il territorio della provincia che mi convincono a continuare ad occuparmi da parlamentare degli interessi di questa parte dell’Isola ”.
Lei è trapanese, che idea si è fatta sulle vicende relative a Tonino D’Alì e Mimmo Fazio, che in pratica stanno privando di un sindaco eletto democraticamente la città?
“Secondo me sono due questioni completamente differenti. Si poteva evitare di aspettare la presentazione della documentazione della lista di Tonino D’Alì. Per quanto riguarda la situazione di Mimmo Fazio doveva tutto essere bloccato nel momento della presentazione della lista. Sbagliata poi la misura applicata di non potersi recare a Palermo ma di continuare a stare a Trapani, questo vicenda finisce per incidere sul modo di vivere democraticamente la vita politica”.
La lista in cui lei è candidato presenta tre grossi calibri che si contenderanno il seggio (o i seggi), all’ultimo voto.
“E’ una lista che non prevede vie di fuga, ognuno di noi cercherà il consenso per il Pd e per se stesso. Chi risulterà eletto vuol dire che avrà avuto più consensi dai cittadini della provincia. Inoltre la segreteria provinciale sta provvedendo a completare la lista con due donne. Saremo altamente competitivi perché mettiamo in campo la più forte lista che possa essere sottoposta al giudizio degli elettori in questo momento. Io chiedo di essere giudicato per il mio operato in questi anni all’Ars e in modo particolare nei quasi due anni di iscritto al partito”.
Ci saranno sicuramente delle iniziative che ha lasciato in sospeso anche per mancanza di tempo. Se dovesse ritornare all’Ars di cosa si occuperà?
“Intanto del sociale. Delle fasce più deboli della popolazione. Poi voglio continuare a scrivere la legge sul riordino delle coste. Rispettare l’ambiente mettendo in regola tutto ciò che può essere fatto”.
A proposito di riordino delle coste, qual è il suo parere sul piano paesaggistico?
“Non si può procedere non sentendo il parere dei cittadini delle zone interessate. Un funzionario o un politico che non ha alcuna contezza di un determinato territorio non può procedere a tavolino. Occorre capire l’impatto di quello che si fa, penso alla legge di riordino sul settore marmifero di Custonaci. Dobbiamo pensare all’ambiente, ma coniugarlo con gli interessi del territorio”.
Che ne pensa della candidatura alla presidenza del rettore dell’università di Palermo, Fabrizio Micari?
“Sgombriamo il campo da tutte le voci che circolano. Io non credo assolutamente ai sondaggi, Micari è un ottimo candidato, non viene dalla politica pluridecennale come Musumeci.
Lei però nel 2012 si è candidato ed eletto nella lista a sostegno dell’attuale candidato del centro destra.
“Io sono stato candidato nella lista di Musumeci perché provenivo dall’Mpa, c’era quel posto”.
Lei è anche dirigente del suo partito. Quante liste ci saranno a sostegno di Fabrizio Micari?
“Oltre alla lista del Pd dove io sono candidato, quella dei territori di Leoluca Orlando, quella di Sicilia Futura -PSI, quella di Alternativa Popolare, e la lista del Megafono di Rosario Crocetta”.
Qual è il suo pensiero sul futuro dell’aeroporto di Birgi?
“Il territorio di questa provincia è stato sempre dominio della politica palermitana. La mia famiglia è stata la prima a crederci fin da quando è stata creata l’Airgest, la società pubblica-privata dove la parte privata era di proprietà della mia famiglia. Allora un investimento non c’è mai stato”.
Quindi siete tra quelli indicati come possibili intestatari di interessi diretti?
“Non avevamo e non abbiamo interessi diretti, non siamo proprietari di hotel o b&b. L’Airgest in passato è stata utilizzata come fonte politico elettorale vi si possono fare ancora assunzioni con agenzie interinali? Se ci sono meno passeggeri come mai è necessaria più manovalanza? Spesso sono figli di politici di turno. Io per esempio non avrei messo Daniela Virgilio nel cda dell’Airgest. E un’amica, ma il consiglio di amministrazione non può essere un sottogoverno ma deve essere rappresentato da persone che hanno esperienza e capacità e che hanno rapporti internazionali per fare arrivare altri vettori”.