Ancora guai giudiziari per il Vescovo di Mazara. L’avvocato Stefano Pellegrino: “Mogavero disponibile ad essere interrogato subito”

redazione

Ancora guai giudiziari per il Vescovo di Mazara. L’avvocato Stefano Pellegrino: “Mogavero disponibile ad essere interrogato subito”

Condividi su:

giovedì 30 Marzo 2017 - 10:05

Ancora guai giudiziari per il Vescovo di Mazara. Al centro della nuova indagine giudiziaria, che vedrebbe coinvolto il Vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, c’è la Parrocchia del quartiere Trasmazzaro di Mazara. La Procura della Repubblica di Marsala sta cercando di capire come sono stati spesi i 3 milioni di euro che la Conferenza Episcopale Italiana ha dato per la ristrutturazione della Chiesa di San Lorenzo.

Soldi, che vanno sommati ai 500mila euro di contributi regionali. L’inaugurazione della Chiesa avvenne nel 2012, dopo 4 anni di lavoro. Sembra che a Monsignor Mogavero i pubblici ministeri che stanno indagando, contestino di aver firmato falsi stati di avanzamento dei lavori e di consegna dell’opera. Assieme al Vescovo sono indagati anche due tecnici ed il predecessore di Mogavero, Calogero La Piana. “Chiederemo un interrogatorio del Vescovo per chiarire quanto oggi viene contestato dalla Procura di Marsala”. Lo ribadisce l’avvocato difensore Stefano Pellegrino che sostiene il Vescovo assieme al collega Nino Caleca. Sono due le accuse mosse nei confronti del Vescovo: la prima per truffa e l’altra per appropriazione indebita. “La prima vicenda – spiega il legale – ha avuto inizio con la richiesta e l’ottenimento dei finanziamenti alla Regione siciliana e alla Cei da parte del Vescovo La Piana”.

Secondo l’accusa, il Vescovo La Piana prima e, successivamente, nel corso della realizzazione dell’opera il Vescovo Mogavero, non avrebbero comunicato alla Cei il contemporaneo finanziamento della Regione. Ancora secondo l’accusa, tutto ciò avrebbe determinato la sospensione, o comunque la riduzione, dell’importo finanziato. “La Cei – afferma Stefano Pellegrino – non è stata mai tratta in inganno perché, anche se fosse stata portata a conoscenza del contestualmente contributo regionale, avrebbe ugualmente concesso l’ulteriore finanziamento”. A Monsignor Mogavero viene contestato anche il reato di appropriazione indebita in quanto si sarebbe appropriato di 185mila 600 euro. “È risultato provato, accertato e documentato da una relazione dettagliatissima – conclude l’avvocato interpellato dalla nostra redazione – che mai il Vescovo si sia appropriato o abbia sottratto, a qualsiasi titolo, alcuna somma di denaro o di altre utilità”.

Condividi su: