Da Marsala il grido dei penalisti: “Basta suicidi in carcere e sovraffollamento”. VIDEO

redazione

Da Marsala il grido dei penalisti: “Basta suicidi in carcere e sovraffollamento”. VIDEO

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sabato 29 Giugno 2024 - 07:00

La Camera Penale di Marsala scende in piazza per la “Maratona oratoria – Fermare i suicidi in carcere”. Lo ha fatto in Piazzetta Addolorata, nel pieno centro storico, nell’ambito di una programmazione nazionale indetta dall’Unione Camere Penali Italiane, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul grave fenomeno dei suicidi in carcere che da gennaio 2024 ad oggi da 45 casi il numero è passato in poche ore a 49. E chissà cosa accade proprio adesso che scriviamo. Il 2022 è stato l’anno record, con 85 suicidi accertati nelle carceri. Ma il 2023 e il 2024 continuano a registrare numeri impressionanti.

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“Essere qui oggi è importante perchè dobbiamo arrivare alla pancia delle persone e sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno sia dei suicidi in carcere che del sovraffollamento – afferma la Presidente della Camera Penale locale, Francesca Frusteri -. Da Cagliari a Roma, passando per Marsala e in altre città italiane, per dire anche alla politica sorda rispetto a quelle che sono le richieste continue di un urgente intervento su queste problematiche dilaganti. L’ultimo caso di suicidio in carcere è avvenuto a Caltanissetta. Quindi è il momento di intervenire. Noi penalisti possiamo sollecitare la politica a prendere iniziative e provvedimenti di clemenza, gli unici al momento sono amnistia e indulto, tali da arginare e tamponare questi i fenomeni”. “C’è una proposta per ora dell’onorevole Roberto Giachetti che prevede l’innalzamento dei giorni di liberazione anticipata per ogni semestre, da 45 a 60. Di certo non è risolutiva ma potrebbe dar fiato a coloro che hanno delle pene brevi da scontare. Ci battiamo da anni per incentivare la concessione delle misure alternative da parte dei magistrati di sorveglianza”.

Tra i vari interventi, quelli dell’avvocato mazarese Salvatore Giorgi, esperto anche di diritto minorile (“la civiltà di uno stato si misura da come lo stato tutela gli ultimi e chi subisce il carcere per un reato che giustamente deve scontare lo è, ma non deve subire condizioni disumane”), del past president dei penalisti lilybetani Diego Tranchida (“Fare luce su come sono ridotte le carceri”), dell’avvocata Marta Carveni in rappresentanza della locale Camera Civile (“Molti suicidi avvengono all’ingresso in carcere, perchè trovano condizioni inumane, altri accadono alla conclusione della pena, forse perchè non vedono futuro”). Presenti anche i giovani legali di AIGA – Associazione Italiana Giovani Avvocati e il Vescovo Emerito della Diocesi di Mazara:Da prete guardo gli aspetti umani perchè in 15 anni di episcopato sono entrato sempre nei luoghi di pena a Marsala prima e a Castelvetrano poi – afferma Domenico Mogavero -. Noi giudichiamo i condannati tutti impenitenti, persone che hanno sbagliato, e nonostante tutte le norme costituzionali, non si riesce a vedere in loro la speranza di una riabilitazione. Lo Stato considera i carcerati scarti di umanità”.

Presente alla manifestazione, altresì il coordinatore regionale di Uilpa Penitenziari, Gioacchino Veneziano: Senza personale non si può garantire la sicurezza e la tutela del detenuto; spesso succede che ci sia solo un poliziotto a controllare 200 carcerati; se fossimo stati di più probabilmente avremmo salvato più vite umane. Rivolte e aggressioni contro il personale penitenziario è la prova di una cattiva gestione. In 36 anni ho visto cambiare il sistema delle carceri. Oggi pullulano di tossicodipendenti che dovrebbero andare in comunità che però non funzionano, di malati psichiatrici che dovrebbero essere curati in apposite strutture, nonchè di migranti, il 30% dei reclusi, che è extracomunitario e che potrebbe scontare la pena nel paese di provenienza”.

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