Riaperto al pubblico il Centro di recupero Tartarughe marine dell’Area marina protetta Isole Egadi

Antonella Genna

Riaperto al pubblico il Centro di recupero Tartarughe marine dell’Area marina protetta Isole Egadi

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sabato 08 Giugno 2024 - 11:40

Tra le specie che sono più diffuse nel Mar Mediterraneo c’è la tartaruga Caretta Caretta, oggi purtroppo seriamente minacciata dalle attività umane. Per fortuna a Favignana c’è il Centro di recupero per tartarughe marine dell’Area marina protetta delle Isole Egadi, un vero e proprio ospedale veterinario che si occupa della cura di esemplari in difficoltà e della loro riabilitazione fino alla totale guarigione, momento in cui potranno essere nuovamente liberate nel loro habitat naturale. Al Centro, sono conferiti gli esemplari recuperati nei compartimenti marittimi di Trapani e Mazara del Vallo.

Ospitato all’interno deli locali dell’ex Tonnara di Favignana, il Centro di recupero per tartarughe marine dell’Area marina protetta delle Isole Egadi è gestito in collaborazione con WWF Italia e Legambiente. Oltre all’attività primaria di recupero e cura – che prosegue incessantemente nel corso dell’anno – dall’inizio del mese di maggio il Centro ha riaperto le porte anche al pubblico ed offre a tutti i visitatori la possibilità di trovarsi a stretto contatto con splendidi esemplari di Caretta Caretta ma, cosa estremamente importante, di capire davvero a quali pericoli vanno incontro questi preziosi e bellissimi animali a causa di comportamenti sconsiderati da parte dell’uomo. Al momento, una sola tartaruga è ospite del centro, ma sono diverse le vasche a disposizione.

Il problema maggiore per la maggior parte delle tartarughe che finiscono al Centro è legato alla presenza di platica in mare. I diversi oggetti, soprattutto le buste monouso, vengono spesso scambiate per prede e quindi ingerite. In altri casi, le tartarughe restano imprigionate o ferite da materiale collegato ad attività dell’uomo: attrezzi da pesca, pezzi di reti, eliche. Talvolta vengono anche catturate involontariamente durante l’attività di pesca. Secondo il Wwf, in Italia, come a livello globale, proprio le attività di pesca rappresentano la minaccia maggiore per le tartarughe marine, con più di 24.000 catture annuali.

Nato anche grazie al contributo del Ministero dell’Ambiente e del Fondo Italiano per la Biodiversità promosso da Federparchi, il Centro di Recupero di Favignana, è stato realizzato nell’ambito del progetto LIFE+12 Tartalife, finanziato dalla Commissione Europea, di cui l’AMP Isole Egadi era partner.

Il centro è aperto al pubblico dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 13:00 (con ultimo ingresso alle ore 12:30) ed effettua visite guidate per piccoli gruppi, con un massimo di 20 persone per volta. Il lunedì invece rimarrà chiuso per esigenza delle tartarughe stesse.

Tanti i progetti e i laboratori che, nel corso del tempo, sono stati dedicati ai bambini per permettere loro di scoprire il fantastico mondo delle tartarughe e diventare cittadini più consapevoli di quanto il rispetto dell’ambiente sia necessario per il benessere di tutti.

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