Senza treni

Vincenzo Figlioli

Punto Itaca

Senza treni

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martedì 21 Maggio 2024 - 06:45

Si sta meglio o peggio senza treni che attraversano la città? Sono in molti a chiederselo a Marsala e le risposte sono piuttosto eterogenee. Gli automobilisti, sicuramente, non sentono alcuna nostalgia delle interminabili attese davanti ai passaggi a livello, che spesso arrivavano a superare la mezz’ora, determinando ritardi e arrabbiature. Un po’ diversa l’opinione dei pendolari, che pur avendo a disposizione autobus sostitutivi preferivano di gran lunga le carrozze di Trenitalia e quel breve viaggio verso Trapani o Mazara, che di fatto era diventato una gradita parentesi di relax in mezzo alla frenesia della vita quotidiana. In mezzo, a dire il vero, c’è anche chi utilizzava la scusa del passaggio a livello per motivare l’ennesimo ritardo (a scuola, a lavoro, dal medico o dal commercialista) e che adesso si ritrova a dover trovare una giustificazione alternativa, di analoga credibilità.

In un momento storico in cui si cerca in tutti i modi di ridurre le emissioni inquinanti delle auto, promuovendo il trasporto sui mezzi pubblici, appare paradossale che si possa guardare all’eliminazione dei treni come a un progresso per la vita della comunità. Tutt’al più si potrebbe immaginare di riconvertire i collegamenti ferroviari tradizionali in qualcosa di diverso, come quelle metropolitane di superficie di cui sentiamo parlare da tempo, solitamente in corrispondenza delle campagne elettorali. Come spesso avviene, però, dalle nostre parti i servizi pubblici funzionano così male da esasperare la popolazione fino a portarla a pensare che sarebbe meglio farne a meno. Liste d’attesa troppo lunghe per le visite ospedaliere? Sopprimiamo il Sistema Sanitario Nazionale! Classi pollaio negli istituti scolastici? Potenziamo le scuole private! I bus pubblici non funzionano e costano troppo? Esternalizziamo il servizio! Il Comune non riesce a riscuotere i tributi? Deleghiamo a società private! E se le barre dei passaggi a livello restano abbassate troppo a lungo costringendoci a lunghe e immeritate attese, non ci resta che eliminare i treni…

Perchè, in fin dei conti, abbiamo rinunciato all’idea che le cose possano funzionare, come se tutto fosse opera di una millenaria congiuntura astrale o di un destino cinico e baro a cui immaginare di sottrarsi, con le armi dell’umana ragione, pare utopistico. Per non dire inutile…

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