Con il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 21 dicembre 2021 è stata fissata per l’8 marzo 2022 l’attivazione in tutta Italia della codifica MPEG-4 per la trasmissione di tutti i programmi delle emittenti televisive nazionali, che dovranno procedere alla dismissione della codifica MPEG-2 in favore della codifica MPEG-4. In Sicilia, però, molte emittenti locali storiche non si sono fatte trovare pronte a quest’appuntamento, ormai in scadenza. Alla luce di ciò, l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e l’Assostampa Siciliana hanno inviato una nota congiunta in cui sottolineano la propria preoccupazione: “Un pezzo di informazione rischia di sparire a causa della transizione del sistema radiotelevisivo alle nuove tecnologie. In Sicilia potrebbero spegnere il segnale un’ottantina di tv locali”. Per Odg Sicilia e Assostampa “ogni antenna dismessa è una voce che manca al pluralismo democratico”. Pertanto, chiedono al governo nazionale di “valutare interventi che possano consentire il mantenimento dell’offerta informativa e la tutela dei livelli occupazionali”. “La nuova distribuzione delle frequenze lascia fuori circa 500 emittenti in tutta Italia – osservano Odg e Assostampa -. In Sicilia particolarmente colpite sono le aree territoriali di Siracusa e Catania. Domani al Mise si terrà l’udienza pubblica per l’attribuzione delle frequenze su Messina e Palermo. Per salvare le emittenti il governo nazionale dovrebbe rendere disponibili delle frequenze aggiuntive a costi accessibili alla piccola emittenza locale”.
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