Un gruppo di insegnanti della provincia di Trapani ha inviato una nota al prefetto Leopoldo Falco, ai Procuratori Marcello Viola e Alberto Di Pisa, al dirigente dell’ambito territoriale XVIII della Provincia di Trapani Luca Girardi, chiedendo chiarimenti sull’applicazione della legge 104/92. “Tra di noi – si legge nella nota – ci sono centinaia di docenti immessi in ruolo da tantissimo tempo, che hanno maturato negli anni punteggi relativi ad anzianità di servizio, a titoli culturali o altre situazioni personali contemplate dalla normativa, che producono anno dopo anno la domanda di trasferimento e che, per una questione di giustizia e di certezza della legge, avrebbero avuto il diritto di ottenere già da tempo il trasferimento nella propria provincia di residenza”. Nella missiva, si sottolinea come in Sicilia il diritto alla mobilità sia fortemente limitato, in quanto “i posti disponibili per i trasferimenti, soprattutto interprovinciali, vengono ottenuti da coloro che godono della precedenza prevista dal contratto collettivo nazionale, tra cui coloro che godono della Legge 104/92, che hanno nelle operazioni di mobilità la precedenza assoluta”. Gli autori della lettera evidenziano che in provincia di Trapani il numero di insegnanti che usufruisce degli effetti di tale è molto alto, “tanto negli ultimi 5 anni sono stati effettuati movimenti solo ed esclusivamente di insegnanti che godono dei benefici della Legge 104/92”. “Appare inverosimile – si legge nella nota – e sicuramente suscita dubbi e sospetti, un numero così alto di persone con malattie invalidanti”. In ragione di ciò, i firmatari chiedono alle istituzioni preposte di fare chiarezza al fine di tutelare i diritti di tutti i lavoratori, chiedendo al contempo che una commissione medica imparziale, formata da medici possibilmente non trapanesi, sottoponga a visita medica coloro che negli ultimi cinque anni hanno usufruito della legge 104 . “Non si tratta di negare le agevolazioni spettanti ai cittadini “veri invalidi” da parte della legge 104/92 , ma di evitare che falsi invalidi possano approfittare di tali benefici compiendo innanzitutto un reato e una truffa ai danni dello Stato e dei cittadini italiani, truffa che diventa una vera negazione del rispetto del diritto altrui”.
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