Dopo la Cgil, anche la Uil Trapani è intervenuta sull’infiorata realizzata a Trapani sul disegno anti-aborto.
“Mi risulta davvero incomprensibile, come donna e cittadina, la presa di posizione del Comune di Trapani che sui propri social si rivolge a Maria per scongiurare l’aborto. Le risposte del sindaco alle condivisibili proteste appaiono ancora più incomprensibili dato che dovrebbe sapere che lo Stato è laico e non si rivolge alla Madonna per risolvere i problemi, che l’aborto è sancito da una legge dello Stato ed è un diritto delle donne potervi ricorrere ed infine che è fortemente inopportuno che il Comune patrocini un evento che criminalizza chi agisce secondo una legge dello Stato”.
Lo afferma Antonella Parisi responsabile Uil Pari Opportunità, in merito all’infiorata sulla scalinata di San Domenico a Trapani patrocinata dal comune di Trapani che si ha come tema quello di invocare l’aiuto mariano per sciogliere il nodo dell’aborto.
“La legge 194 è una legge che non pretende di essere condivisa da tutti – aggiunge -, ma sancisce un doloroso diritto della donna che non può essere chiamato “eccesso”. Gli eccessi della 194 vanno semmai ricercati altrove, ovvero in quella parte in cui permette che le donne debbano spesso fare giri immensi quando lungo il loro cammino incontrano medici antiabortisti per poter esercitare un diritto che non può aspettare, che non ammette ritardi, soprattutto se questi ritardi sono addebitabili allo stesso Stato che quel diritto lo dovrebbe garantire”.