I sacerdoti della Forania di Marsala e Petrosino scrivono una lettera a sostegno dei lavoratori, cittadini e immigrati e contro lo sfruttamento nei nostri territori.
Queste le loro parole: “«Guai a voi che sfruttate la gente, che sfruttate il lavoro, che pagate in nero, che non pagate il contributo per la pensione, che non date le vacanze. Guai a voi! Fare “sconti”, fare truffe su quello che si deve pagare, sullo stipendio, è peccato, è peccato». Sono le nette affermazioni che Papa Francesco ha fatto nell’omelia del 24 maggio del 2018. Nelle nostre comunità di Marsala e Petrosino – e non solo in esse, purtroppo – questo insegnamento del Successore di Pietro è quanto mai attuale e profetico. Sempre più spesso apprendiamo che nostri concittadini e cittadini immigrati vengono sfruttati in diverse attività lavorative, a cominciare da quelle agricole. Abbiamo più volte ascoltato il “grido” di ingiustizia e di disumanità che ci rivolgono tanti lavoratori che devono subire violazioni dei loro diritti. Per sostenere sufficientemente le loro famiglie o per avere un minimo reddito per i loro bisogni fondamentali (cibo e alloggio) sono costretti ad accettare inique e spregiudicate “regole”. Pagati da due a quattro euro all’ora, con orari di lavoro che vanno dalle 9 alle 12 al giorno, senza alcuna protezione previdenziale e regolare contratto. Abbiamo appreso che taluni datori di lavoro – i “padroni” – si reputano pure cristiani o con la “coscienza a posto”. Riteniamo che i suddetti comportamenti di sfruttamento e di grave disonestà sono da ritenere disumani e sono contrari a quanto il Signore Dio ci ha comandato.Ci appelliamo innanzitutto a coloro che stanno approfittando della situazione di bisogno – che è cresciuta nella pandemia – perché non trattino più i loro simili come “bestie da soma” ma come fratelli da rispettare e offrano loro il giusto salario. Alle autorità pubbliche competenti chiediamo più severi e adeguati controlli nel nostro territorio. A tutte le persone che desiderano lavorare in sicurezza, nell’osservanza della legge, dei loro diritti, assicuriamo il nostro sostegno e la nostra umile preghiera d’intercessione”.
«Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte agli orecchi del Signore onnipotente». (Lettera di san Giacomo 5,4)
Occorrono controlli più serrati costretti a ritirare i soldi in più dichiarati in busta paga e rifarle ai padroni vergogna