Grandi manovre centriste in Sicilia. Per tanti anni granaio della Democrazia Cristiana, la Sicilia si appresta a trasformarsi ancora una volta in un laboratorio politico per testare una nuova, grande aggregazione moderata, che ambisce a ripetere i risultati elettorali della Balena Bianca, mettendo assieme le varie frange degli eredi della Dc, distribuiti tra centrodestra e centrosinistra negli anni della Seconda Repubblica. L’operazione ha ottenuto l’apprezzamento anche di Italia Viva.
Per quanto riguarda la provincia di Trapani, il progetto è seguito con grande interesse da Mimmo Turano e Nino Papania, che potrebbero sperimentare qualcosa già la prossima primavera, in occasione delle amministrative che porteranno al voto anche la loro Alcamo, guidata nell’ultimo quinquennio da Domenico Surdi e dal Movimento 5 Stelle.
In risposta al fermento in corso nell’aria centrista, il segretario regionale del Psi Nino Oddo chiama a raccolta le forze del riformismo siciliano: “Credo che per il centrosinistra siciliano sia arrivato il momento di uscire dal torpore e di battere un colpo, anche alla luce di questi movimenti politici in atto. I socialisti propongono di riunire, ovviamente nelle forme possibili, gli stati generali delle forze riformiste nell’Isola. Al fine di lanciare una forte iniziativa politica che possa essere un ponte verso le forze moderate centriste. Le elezioni comunali di Palermo potrebbero essere un primo terreno per individuare candidature condivise in questo spirito. La sinistra siciliana, almeno quella meno impregnata da una visione ideologicamente chiusa e barricadiera, deve assumere un’iniziativa se non vuole rimanere marginale nelle vicende politiche siciliane. Dai rifiuti, alla sanità è possibile individuare una serie di temi nei quali la convergenza è possibile. Crediamo che innanzitutto il Pd debba interrogarsi su questi temi, che a questo punto non sono più eludibili”.