Il blitz scattato all’alba del 3 marzo e messo a segno dalla Polizia su ordine della Procura di Messina, forse ha infranto il sogno di una città ma di certo ha rivelato le oscure trame di un sistema ben oleato in grado di corrompere dirigenti “utili” ad agevolare pratiche ed appalti. Alcune delle 11 persone arrestate, tutte a vario titolo coinvolte nell’Operazione anticorruzione “Ottavo Cerchio”, farebbero parte della ditta che si è infatti aggiudicata l’appalto per il dragaggio del fiume Mazaro, opera tanto attesa dalla città marinara. Fra i coinvolti nella maxi inchiesta c’è anche Giancarlo Teresi, il quale, oltre ad essere il Capo del Genio Civile di Trapani, era anche il direttore dei lavori di dragaggio del Porto Canale. Dalle indagini sarebbe emerso che Teresi avrebbe intascato qualche mazzetta dall’imprenditore messinese Giuseppe Micali che si era aggiudicato appunto l’appalto del dragaggio. Comprensibili dunque le preoccupazioni di quanti aspettavano quest’opera come un significativo cambio di passo in un’economia stagnante come quella mazarese. Ma che ruolo ha avuto Giancarlo Teresi nell’attribuzione dell’appalto del dragaggio affidato alla ditta messinese Ecol 2000? Perché all’ingegnere Capo del Genio Civile di Trapani, l’imprenditore Giuseppe Micali, avrebbe passato qualche mazzetta? Per ripagarlo di cosa, esattamente? Ad onor del vero, (ed è quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche) si tratterebbe di qualche regalia. Una cena a Milazzo con amici, un paio di giorni in un albergo e un contributo di 700 euro per l’acquisto di un’auto d’epoca, passione risaputa dell’ingegner Teresi. Stando ad alcune indiscrezioni, Teresi, al momento dell’affido dell’appalto, non era ancora stato nominato direttore dei lavori, carica che però gli è stata affidata successivamente. E allora perché questi “regalini” extra? Per tenerselo buono? Per non intralciare i lavori? Pare invece che Teresi, a sua volta, da responsabile dei lavori per il dragaggio di Mazara, (e questo ce lo ha confermato il sindaco mazarese Salvatore Quinci) avrebbe “preteso” la preparazione dell’area cantiere accendendo una diatriba così forte da rallentare, questo sì, lo svolgersi rapido dei lavori. Per fare un po’ di chiarezza, abbiamo intervistato il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci, il quale, poco prima, in un comunicato stampa aveva annunciato l’intenzione del Dipartimento Regionale Tecnico dell’Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità di sostituire la figura di Giancarlo Teresi, finito ai domiciliari subito dopo l’arresto. Pare anzi che siano già state avviate le procedure per mettere a segno il cambio al vertice.
Sindaco Quinci, che conseguenze avrà l’arresto di Giancarlo Teresi, Capo del Genio Civile di Trapani, sulla realizzazione dei lavori di dragaggio del Porto Canale di Mazara, di fatto però, fino ad oggi, non ancora iniziati?
In verità, i lavori propedeutici al dragaggio sono già iniziati. La prima fase comprende la rimozione dei relitti e la seconda prevede la pulizia dell’area antistante la Colmata B dove saranno versati i fanghi del dragaggio. Effettivamente posso dire che c’è stato un rallentamento in questa seconda fase, ovvero quella della pulitura dell’area Colmata che avrebbe dovuto essere messa in atto un paio di mesi fa.
Perché questo ritardo, sindaco?
Credo per difficoltà burocratiche. Noi abbiamo avuto una corrispondenza fitta con Giancarlo Teresi il quale chiedeva l’intervento del Comune per la pulizia dell’area. C’era stata una divergenza di vedute.
In che senso, sindaco?
Ovviamente il Comune era prontamente intervenuto per rimuovere i rifiuti normali e speciali ma non per la sistemazione del cantiere che secondo noi è di competenza dell’impresa che lì deve lavorare. Questa diatriba fra il Responsabile dei lavori dell’impresa e il Comune di Mazara del Vallo ha rallentato in effetti i lavori.
Cosa accadrà adesso secondo lei, sindaco?
Io mi aspetto che il direttore dei lavori venga sostituito e mi è stato detto che questo verrà fatto. L’ho già espresso in un comunicato. Credo che l’arresto del rappresentate legale dell’impresa non possa inficiare i lavori del dragaggio.
Ne è così sicuro?
Il Comune con l’appalto del dragaggio non c’entra nulla e mai c’è entrato. Non credo che i lavori possano subire dei contraccolpi. Ci sono stati dei rallentamenti. Probabilmente noi oggi avremmo dovuto avere la draga a Mazara. Dal 19 dicembre al 29 febbraio, i lavori della sistemazione area cantiere non sono stati effettuati.
Cosa avete fatto per sollecitare l’impresa?
Ci siamo mossi e abbiamo avuto un’interlocuzione fitta con l’ingegner Teresi per sollecitarlo. Abbiamo incentivato anche la creazione di tavoli tecnici per cercare di fare il punto sulla situazione. E’ una battaglia. E continueremo a lottare.