E’ in programma il prossimo 28 maggio a Marsala la prima udienza del processo scaturito dall’operazione “Annozero”, che il 19 aprile del 2018 portò a 22 provvedimenti di fermo emessi su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. L’inchiesta, di fatto, segnò un nuovo colpo alla rete di fiancheggiatori della latitanza del boss Matteo Messina Denaro, disegnando anche uno scenario aggiornato sulle reggenze malavitose nelle zone di Mazara e Partanna.
Il gup di Palermo Cristina Lo Bue ha decretato il rinvio a giudizio per i due cognati della “primula rossa” di Castelvetrano, Gaspare Como e Rosario Allegra, per l’ex consigliere comunale Calogero Giambalvo e per altri 15 soggetti: Gaspare Allegra, Vittorio Signorello, Giuseppe Tommaso Crispino, Carlo Lanzetta, Giuseppe Orlando, Anna Maria Orlando, Nicola Scaminaci, Carlo Cattaneo (tutti di Castelvetrano); E ancora: Dario Messina, nuovo presunto reggente del mandamento di Mazara del Vallo; Giovanni Mattarella, genero del defunto boss Vito Gondola; Bruno Giacalone e Marco Buffa, ritenuti appartenenti alla stessa famiglia mafiosa; Vito Bono, Giuseppe Accardo e Maria Letizia Asaro, di Campobello di Mazara.
Dalle carte dell’inchiesta è emerso che Gaspare Como sarebbe stato designato, per un certo periodo, quale “reggente” del mandamento di Castelvetrano. Le indagini fanno inoltre riferimento all’interesse del clan nel settore delle scommesse on line, oltre ai reati di estorsione e danneggiamenti.
Altre 14 persone coinvolte nell’operazione antimafia “Annozero” hanno scelto il giudizio abbreviato. Sono Nicola Accardo, ritenuto il capomafia di Partanna; Antonino Triolo, anche lui di Partanna; i castelvetranesi Giuseppe e Bartolomeo Tilotta; Giuseppe Paolo Bongiorno; Calogero Guarino; Leonardo Milazzo; Giuseppe Rizzuto; il mazarese Angelo Greco; i campobellesi Filippo Dell’Aquila, Vincenzo La Cascia, Mario Tripoli, Raffaele Urso e Andrea Valenti. Per loro, il processo davanti al gup Cristina Lo Bue inizierà il 18 aprile.