“La tragica morte di Sergio Ramelli, avvenuta negli anni di piombo, merita rispetto umano, come ogni vittima della violenza politica, ma la memoria pubblica non può essere piegata a logiche identitarie”. Così il Pd di Trapani risponde alle critiche giunte dal coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia in seguito al dibattito consiliare che ha portato il massimo consesso civico trapanese ad approvare la mozione per intitolare a Sergio Ramelli una strada nel capoluogo, in ricordo del suo tragico omicidio, di cui quest’anno ricorreva il 50° anniversario.
“La proposta avanzata dall’opposizione e discussa in aula, purtroppo – evidenziano i democratici trapanesi – risulta monca di una parte fondamentale: la memoria condivisa ed il rispetto per tutte le vittime di ideologie di matrice estremista. Per questo, come Partito Democratico, abbiamo avanzato la proposta, accolta pubblicamente dal sindaco Giacomo Tranchida, già membro della Direzione regionale del Partito Democratico, di intitolare uno spazio a tutte le vittime innocenti delle ideologie politiche estremiste e del terrorismo, indistintamente, per dare il segno che Trapani è una comunità che si affranca da un modello politico basato sulla violenza. Non ci sono vittime di serie A e di serie B. Ecco perché riteniamo che intitolare uno spazio pubblico, frequentato da cittadini di ogni età e provenienza, non debba essere derubricato ad un gesto di poco conto: è una scelta politica e culturale. Se si vogliono davvero onorare le vittime, facciamolo senza bandiere di parte, consentendo di ricostruire un pezzo di storia patria, facendola anche conoscere alle generazioni di domani. Il Partito Democratico continuerà a battersi per una memoria fondata su democrazia, inclusione e rispetto, capace di unire e non di dividere”.