Il Presidente del Consiglio comunale di Trapani, Alberto Mazzeo, respinge con “fermezza e sdegno” le dichiarazioni rilasciate dall’assessore comunale Peppe La Porta, definite “gravi e inaccettabili”, che chiamano in causa la Presidenza del Consiglio comunale per il funzionamento dei lavori d’aula. Secondo Mazzeo, si tratterebbe di un maldestro tentativo di scaricare su altri responsabilità che sono esclusivamente politiche e amministrative della Giunta di cui l’assessore La Porta fa parte. In particolare, viene giudicata del tutto infondata l’accusa di una presunta incapacità del Presidente del Consiglio nel garantire il regolare svolgimento delle sedute consiliari.
«Attribuire al Presidente del Consiglio una responsabilità per l’uso, da parte dell’opposizione, di strumenti pienamente legittimi previsti dal regolamento consiliare, come le proposte di prelievo – sottolinea Mazzeo – non è solo tecnicamente errato, ma politicamente scorretto e istituzionalmente pericoloso». Il Presidente del Consiglio trapanese ribadisce con chiarezza il proprio ruolo: non è il capo dell’opposizione né il garante della tenuta numerica della maggioranza, ma il custode delle regole democratiche e del corretto svolgimento del confronto politico in aula. «Se una maggioranza non è in grado di reggere il dibattito, di mantenere il numero legale o di garantire la presenza dei propri consiglieri – afferma – la responsabilità non può essere scaricata su chi, per funzione, deve assicurare imparzialità e rispetto delle regole».
Mazzeo definisce inoltre “sconcertante” che simili critiche provengano da un assessore che, a suo giudizio, rappresenta uno dei fallimenti politici e amministrativi più evidenti dell’attuale Giunta. Nel mirino del Presidente dell’Assise Civica finisce in particolare la gestione del settore cimiteriale, affidata all’assessore La Porta, descritta come versante da tempo in uno stato di degrado, abbandono e incuria, con una mancanza di rispetto verso i defunti e le loro famiglie che non può essere mascherata da operazioni di propaganda. «Chi ha ridotto un luogo sacro della città a simbolo di inefficienza e disinteresse – afferma Mazzeo – dovrebbe avere il dovere politico e morale di tacere, piuttosto che ergersi a giudice del funzionamento del Consiglio comunale».
Il Presidente ricorda inoltre, dati alla mano, i risultati ottenuti nel periodo in cui ha ricoperto l’incarico di Assessore alle Finanze, durante il quale in un anno e quattro mesi sono stati approvati tutti gli strumenti finanziari dell’Ente. Alla data della sua elezione a Presidente del Consiglio comunale, il 27 gennaio 2025, la situazione finanziaria del Comune risultava ordinata, completa e rispettosa delle scadenze di legge. Diversa, secondo Mazzeo, la situazione attuale: il rendiconto 2024, nonostante l’intervento del commissario regionale, non è stato approvato entro il termine del 30 aprile 2025, impedendo l’applicazione dell’avanzo di amministrazione, mentre il bilancio di previsione registra un ritardo definito “grave e colpevole”.
«Altro che responsabilità del Consiglio comunale – conclude Mazzeo – qui siamo di fronte a un evidente fallimento politico della Giunta e degli assessori che la compongono». Le dichiarazioni dell’assessore La Porta vengono quindi lette come un tentativo di distogliere l’attenzione dalle proprie inefficienze, attaccando una figura istituzionale che, al contrario, ha sempre dimostrato competenza, rigore e rispetto delle regole democratiche. Il Presidente del Consiglio comunale ribadisce infine che continuerà a esercitare il proprio mandato con fermezza, autonomia e senso delle istituzioni, nell’interesse esclusivo della città di Trapani e dei suoi cittadini.