Evasione lampo bloccata dagli agenti al carcere di Trapani

redazione

Evasione lampo bloccata dagli agenti al carcere di Trapani

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martedì 12 Agosto 2025 - 13:37

Un detenuto è riuscito a evadere nella prima mattinata di oggi dal reparto “Mediterraneo” del carcere Pietro Cerulli di Trapani. Si tratta di un grave episodio, che riporta l’attenzione sulle condizioni di sicurezza e sulla carenza di organico all’interno della struttura penitenziaria. Decisiva è stata la pronta e veloce reazione del personale di Polizia Penitenziaria, che si è immediatamente attivato per rintracciare il fuggitivo. La tempestiva azione ha permesso la cattura immediata dell’evaso, grazie all’intervento congiunto degli agenti del carcere e al prezioso supporto della Polizia di Stato e dei Carabinieri, subito operativi nelle ricerche.

I rappresentanti sindacali Gaspare D’Aguanno (Sappe), Manlio Pisciotta (Sinappe), Fausto Caruso (Osapp), Vito La Torre (Uil), Arcangelo Poma (Uspp) e Dario Schifano (Fns Cisl) hanno commentato così la vicenda: “Purtroppo lo diciamo da sempre: il reparto Mediterraneo, dove è avvenuta l’evasione, come tutti gli altri reparti, necessita di interventi urgenti per innalzare i livelli di sicurezza. È indispensabile un adeguamento dell’organico della Polizia Penitenziaria, più volte denunciato a tutti i livelli istituzionali, incluso il Prefetto di Trapani“. I sindacati hanno inoltre riconosciuto l’impegno del vice capo del personale, dirigente superiore Augusto Zaccariello, che ha tentato di inviare rinforzi anche in un periodo di ferie. Tuttavia, la situazione resta critica. “Abbiamo già avvisato il Dipartimento e Sua Eccellenza il Prefetto di Trapani che, nella seconda decade di settembre, organizzeremo una grande manifestazione con corteo, se l’Amministrazione continuerà a sottostimare la reale dotazione organica“. Attualmente, denunciano i sindacati, 25 unità del personale sono impiegate in attività tutorie, riducendo ulteriormente il numero di agenti disponibili per la sorveglianza e la gestione della sicurezza. Una condizione che, secondo i rappresentanti, sta generando ricadute gravi sull’efficacia operativa del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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