Ci scrive Filippo Peralta relativamente alla manifestazione libraria “Il mare colore dei libri”.
“Vivere a Marsala, con la sua storia e il suo potenziale, rende ancora più amaro assistere a passi indietro nel campo culturale. Il Mare Colore dei Libri, organizzato dai fratelli Paolo e Ottavio Navarra per quattro edizioni – fino al 2024 – ha rappresentato un vero e proprio faro letterario: centinaia di presentazioni, laboratori, mostre e incontri gratuiti, una vera festa per famiglie, studenti, appassionati e professionisti del settore.
Consentiva di riscoprire scorci nascosti del centro storico, valorizzando vie, cortili e monumenti.Eppure, nel 2025, l’amministrazione comunale ha deciso di non sostenere la quinta edizione del Festival. Nonostante mesi di attese e numerosi incontri, nessuna risposta concreta è arrivata – soltanto un silenzio assordante che ha portato alla cancellazione della manifestazione. Eppure, solo poche settimane prima, il Festival figurava ufficialmente nel cartellone estivo, con locandine e promozione, generando false aspettative.
Interrompere un progetto così capace di unire città e cultura non è semplicemente un dispetto agli organizzatori o al pubblico. È un gesto che segna una distanza – un gesto di disamore – verso tutta la comunità, privata di un appuntamento che la faceva crescere e dialogare.Da oltre un decennio mi dedico all’organizzazione di eventi a Marsala: il “Premio 91025 Città di Marsala” dopo 10 anni è ormai riconosciuto e apprezzato, ma anche qui ho sperimentato la stessa mancanza di sostegno strutturale. Ogni anno mi ritrovo a chiedere timidi contributi, spesso promessi e poi ridotti all’ultimo momento. L’ultima edizione ha visto addirittura un finanziamento dimezzato solo dopo la conclusione dell’evento – un’umiliazione per quanto costruito e realizzato.
La cultura non è un mezzo per ottenere voti o apparire nelle campagne elettorali. È un motore per lo sviluppo economico, il benessere sociale, l’identità di una città. Eppure, senza una guida autorevole, senza visione, rischia di diventare un orpello esposto al vento delle convenienze.La speranza resta. Perché chi crede nella cultura, nel valore delle idee e della comunità, va avanti. Magari ritornando, come mi auguro, con una edizione 2026 del Festival “Il Mare Colore dei Libri” ancora più ricca e capace di rioccupare gli spazi che quest’anno sono stati tolti. Perché Marsala merita di essere protagonista, non spettatrice di occasioni mancate”.