A Trapani guerra agli incivili, droni in volo e multe. A Erice si pulisce (e basta)

Carmela Barbara

A Trapani guerra agli incivili, droni in volo e multe. A Erice si pulisce (e basta)

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venerdì 04 Luglio 2025 - 07:00

A Trapani arriva il drone e la lotta all’abbandono dei rifiuti cambia passo. Le sanzioni per i “furbetti del sacchetto” non sono una novità, ma oggi c’è un’arma in più: “A tia taliu”, in dialetto trapanese “Ti vedo”, è il progetto che punta su tecnologia, videosorveglianza e partecipazione civica per stroncare le microdiscariche. Attivo da pochi giorni, ha già prodotto i suoi primi effetti: in particolare, ha incastrato un cittadino che, a bordo della sua Ape Car carica di rottami metallici ed elettrodomestici dismessi, ha pensato bene di liberarsene gettandoli direttamente nel torrente Lenzi. Il drone, equipaggiato con telecamere ad alta definizione e sistema di volo automatico, lo ha ripreso mentre compiva l’illecito, trasmettendo in tempo reale le immagini alla centrale operativa del Comune. L’uomo è stato identificato, fermato e denunciato: è solo il primo di una serie di trasgressori che presto riceveranno le sanzioni ufficiali.

Prove video e multe salate: tolleranza zero per chi inquina

Le multe per l’abbandono dei rifiuti non sono una novità, ma finora era difficile cogliere i colpevoli sul fatto. “Abbiamo sempre applicato sanzioni – chiarisce il sindaco Giacomo Tranchida – ma ora, con il drone, possiamo documentare tutto con prove video inconfutabili e agire in tempi rapidi.” Il messaggio dell’amministrazione è chiaro: chi inquina danneggia la comunità e non sarà più tollerato. Il progetto “A tia taliu” è parte di un sistema integrato che unisce sorveglianza tecnologica, partecipazione civica e interventi sul territorio, grazie ai fondi del Pon Legalità e alla collaborazione tra Comune, Prefettura e forze dell’ordine. Il drone monitora autonomamente le aree più a rischio – quartieri popolari, periferie, zone industriali e rurali – mentre dal 1° luglio i cittadini possono inviare segnalazioni anonime tramite WhatsApp.

Sanzioni più dure e lotta ai costi della TARI

Oltre alla sorveglianza e al coinvolgimento attivo dei cittadini, il piano prevede anche un inasprimento delle sanzioni: si parte da 1.000 euro fino ad arrivare a 10.000, con possibilità di denuncia penale nei casi più gravi. I trasgressori vengono identificati grazie a riconoscimento facciale, lettura targhe e incrocio con i dati dell’anagrafe. Il motivo di tanta severità è economico: il Comune spende circa 2 milioni di euro all’anno per rimuovere i rifiuti abbandonati, una cifra che incide direttamente sulla TARI (+6% nel 2024, +3% previsto nel 2025). Per contenere i costi, l’assessore all’Ambiente Emanuele Barbara ha annunciato il potenziamento delle squadre di pulizia e videosorveglianza. “Il drone è solo uno degli strumenti – ha dichiarato – ma rappresenta il salto di qualità necessario. Non ci saranno più zone franche”.

Erice sceglie la pulizia senza controllo: la polemica è aperta

A pochi chilometri, nel Comune di Erice, si è adottata invece una strategia opposta. Nella frazione di San Giuliano, l’Amministrazione ericina ha scelto di non investire in videosorveglianza o sanzioni, ma solo in pulizie programmate affidate a una ditta privata. Solo nel mese di maggio, la spesa è stata di circa 120.000 euro, interamente a carico dei cittadini. Nessun controllo, nessuna multa. Il consigliere comunale Vincenzo Maltese ha definito questa scelta “una resa totale”, denunciando la creazione di una “zona franca” dove chi inquina lo fa senza conseguenze. Due Comuni, due approcci: repressione e prevenzione a Trapani, rimozione passiva a Erice. La polemica è aperta, e i cittadini iniziano a chiedersi quale delle due strategie sarà davvero sostenibile nel lungo periodo.

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