Antonini si dà alla politica e scende in campo con “Futuro”: 28 idee per cambiare Trapani (e non solo)

Carmela Barbara

Antonini si dà alla politica e scende in campo con “Futuro”: 28 idee per cambiare Trapani (e non solo)

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venerdì 04 Luglio 2025 - 16:00

Alla fine, Valerio Antonini lo ha fatto davvero: è sceso in campo con un suo movimento politico, “Futuro, il nuovo Rinascimento”.Non come Berlusconi”, risponde alla domanda della giornalista che gli chiede se aspira a essere il nuovo Cavaliere della politica italiana. “Sono un piccolo imprenditore, mai potrei paragonarmi a Berlusconi – spiega –. E in ogni caso, in questa fase mi interessa concentrarmi sulla politica locale, allargare i confini del mio movimento fuori dal capoluogo per risollevare le sorti di una provincia bellissima e dimenticata. E poi pensare a una copertura regionale. Di quel che succederà più avanti non è tempo di parlare: intanto serve radicamento sul territorio e la voglia e il coraggio di cambiare le cose”. Il D-Day dell’imprenditore romano, sbarcato a Trapani per amore e poi diventato cittadino onorario, è stato celebrato con un cappellino granata che ha tenuto vicino a sé, sul tavolo, per tutta la durata della conferenza. Un cappellino definito simbolo di rinascita, con su scritto: “Make Trapani great again”, facciamo Trapani di nuovo grande. Ne sono stati prodotti 10 mila esemplari, in vendita già da domani. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza alle strutture sanitarie della città, che stanno vivendo un periodo di profonda crisi.

Circa due ore di conferenza stampa, questa mattina al Palashark, dove Antonini non si è risparmiato: ha ripercorso passo dopo passo tutte le vicende che lo hanno riguardato in questi due anni di permanenza a Trapani – dal contenzioso con il sindaco Tranchida sull’impianto di condizionamento del Palashark e sul progetto della cittadella dello sport in contrada Milo, ai suoi guai con il Trapani Calcio, passando per lo strepitoso campionato di basket, l’acquisto di Telesud e l’apertura del T Club. “In due anni, in questo territorio, abbiamo investito qualcosa come 18 milioni e mezzo di euro. Andare via adesso significherebbe dichiararsi perdente, e io sono un vincente – ha proseguito –. Da storico giocatore di poker, ho deciso di puntare sull’all-in e mettere a frutto i miei investimenti. Per fare ciò, però, bisogna creare le condizioni per cambiare le cose. I nostri problemi sono arrivati dall’interno di questa città, mai dall’esterno. Perciò è da qui che voglio ripartire con il mio movimento politico, Futuro. Metterò insieme un tavolo tecnico di esperti nei vari settori e stileremo un programma elettorale vero e credibile, non con voci fantasiose o progetti evanescenti, ma puntando solo su cose concrete e realizzabili. Nessun libro dei sogni, ma azioni e fatti concreti da realizzare in tempi certi, perché noi siamo per la politica del fare. Un programma, in 28 punti, per rendere la città futuribile. Costruiremo una squadra di giovani motivati e determinati, pronti a cambiare le cose”.

“Presto – ha poi annunciato – costruiremo un sito, e chi vorrà potrà iscriversi al nuovo movimento. Ora – ha detto in conclusione, lanciando un appello – non avete più scuse. L’alternativa c’è, e se come me volete cambiare le cose, questo è il momento giusto”. A chi poi gli ha chiesto se tutto questo fosse propedeutico a una candidatura a sindaco, ha risposto: “No, nella maniera più assoluta. Non è quello che fa per me. Ma dobbiamo creare il profilo che serve a questa città”. Subito dopo la conferenza stampa, trasmessa in diretta su Telesud e sui canali social del gruppo editoriale, i commenti si sono moltiplicati a vista d’occhio, tra polemiche e applausi a scena aperta. Tra gli altri, non è passata inosservata una evidente discrasia sul cambio euro-dollaro: Antonini ha detto che i giocatori di basket americani quest’anno costeranno di più perché l’euro è salito a 1,18, ma è l’esatto opposto. Quando l’euro si rafforza, servono meno euro per pagare stipendi in dollari, quindi gli americani in realtà costano meno. E anche il presunto +20% è un’esagerazione: il cambio è salito, sì, ma di circa il 9–10%. Un dettaglio che non è sfuggito.

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