“Apprendiamo, con un misto di stupore e perfino divertimento, che l’attuale Sindaco di Pantelleria scopre dopo due anni di mandato l’esistenza del depuratore comunale in località Arenella”. Comincia così la dura nota del gruppo politico Pantelleria 2050, che commenta con ironia e preoccupazione quanto riportato dal sindaco Vincenzo D’Ancona, firmatario lunedì scorso di un’ordinanza contingibile e urgente in quanto il 4 giugno i carabinieri hanno posto sotto sequestro l’impianto di contrada Arenella.
I fatti accaduti al depuratore
A prendere parte al sopralluogo dei carabinieri forestali del distaccamento del Parco Nazionale di Pantelleria e al personale del locale Ufficio circondariale marittimo sono stati anche i tecnici dell’Arpa. Dai controlli sono emerse gravi criticità gestionali e ambientali precedenti, pare, all’attuale Amministrazione ma che D’Ancona non conosceva. Si parla di “… gravi condizioni di degrado ambientale e gestionale non erano state poste in alcun modo all’attenzione del sindaco, in sede di avvicendamento amministrativo o nelle fasi immediatamente successive, né formalmente, né in modo informale, così da non rendere possibile alcuna azione al riguardo” fanno sapere dal Comune isolano.
Le critiche mosse da Pantelleria 2050
Secondo il gruppo dell’ex sindaco Vincenzo Campo però, il primo cittadino, piuttosto che assumersi le proprie responsabilità, avrebbe scelto la via del “più comodo scaricabarile istituzionale”, imputando il degrado del depuratore ad una presunta mancanza di informazioni ricevute al momento dell’insediamento. “Davvero, in due anni – si chiedono da Pantelleria 2050 – il sindaco non ha trovato il tempo di chiedere all’Ufficio tecnico quale fosse la situazione dell’impianto?”. Un atteggiamento che, secondo gli esponenti del gruppo, “oltre a rappresentare un disperato tentativo di nascondere la propria inerzia, è facilmente smentibile dai fatti e dagli atti”. Le segnalazioni, affermano, “ci sono state, sia formali che informali, su questa come su altre criticità”, ma nessuna risposta concreta sarebbe arrivata dall’attuale amministrazione. Il gruppo contesta la versione di D’Ancona e parla di “atteggiamento che tenta di mascherare l’inerzia amministrativa”. Pantelleria 2050 rivendica invece quanto fatto durante il mandato precedente, evidenziando come già nel 2020 fosse stata approvata una perizia di variante per migliorare l’impianto esistente e che, nel frattempo, si sia lavorato a un progetto definitivo per un nuovo depuratore. Il progetto peraltro era stato inserito nel programma degli interventi del Commissario Straordinario Unico per la Depurazione.