Il Marocco è una di quelle destinazioni che sanno incantare fin dal primo sguardo. Sarà per i suoi colori intensi, i paesaggi che cambiano a ogni curva, l’ospitalità dei suoi abitanti o l’atmosfera sospesa tra antico e moderno: fatto sta che chi visita questo Paese ne resta affascinato. Negli ultimi anni, però, accanto al desiderio di scoperta, cresce anche un’altra sensibilità: quella per il turismo sostenibile, inteso come modo di viaggiare più consapevole, rispettoso e autentico.
Tra le mete a poche ore di volo dall’Italia, il Marocco si sta distinguendo proprio per l’impegno nel promuovere un turismo più etico, attento all’ambiente e alle comunità locali. Lo dimostra anche il riconoscimento ricevuto come “migliore destinazione sostenibile emergente” per il 2022-2023. Ma cosa significa, in pratica, fare un viaggio sostenibile in Marocco?
Viaggiare con rispetto: un modo diverso di esplorare
Lo spiega bene Lisa Florian, tour operator e fondatrice del progetto inmaroccoconlisa.it, con cui accompagna gruppi in tour personalizzati alla scoperta del Paese: “La sostenibilità non è fatta solo di buone intenzioni, ma di piccole scelte quotidiane. Significa, ad esempio, preferire esperienze autentiche, dormire in strutture tradizionali, mangiare nei locali frequentati dalla gente del posto e acquistare prodotti artigianali”.
I suoi itinerari sono pensati per far incontrare il viaggiatore con l’anima più vera del Marocco. Non solo le grandi città, ma anche villaggi meno conosciuti, comunità berbere nelle montagne dell’Atlante, oasi nel deserto, cooperative artigiane e mercati locali. “Il contatto diretto con le persone è ciò che rende ogni viaggio indimenticabile – racconta Florian – e lascia un’impronta leggera ma significativa sul territorio.”
Il fascino naturale di una terra autentica
Dal punto di vista paesaggistico, il Marocco è un trionfo di diversità: si passa in poche ore dalle coste dell’Atlantico alle cime innevate del Medio Atlante, fino all’immensità del Sahara. Il turismo sostenibile invita ad assaporare con lentezza questa varietà, scegliendo attività che valorizzino la natura senza danneggiarla: trekking, escursioni a cavallo o in bicicletta, visite guidate nei parchi naturali e passeggiate nei palmeti.
In ogni stagione, il Paese offre paesaggi spettacolari e momenti di immersione nella cultura locale. Le città imperiali come Fès, Marrakech, Rabat e Meknès raccontano una storia millenaria tra palazzi, giardini, moschee e medine, mentre località meno note – come Tafraoute, Azrou, Ouarzazate o Tiznit – permettono di scoprire una quotidianità più intima e autentica.
Sostenere la comunità locale, concretamente
Uno degli aspetti fondamentali del turismo sostenibile è il sostegno diretto alle economie locali. Questo significa anche fare acquisti consapevoli: tappeti tessuti a mano, ceramiche dipinte, prodotti a base di olio d’Argan o spezie naturali acquistati direttamente da artigiani e cooperative. Non si tratta solo di portare a casa un ricordo, ma di valorizzare una tradizione e contribuire al benessere della popolazione.
“Ogni piccolo gesto fa la differenza – spiega Lisa Florian –. Anche scegliere dove alloggiare o dove mangiare è importante: i miei tour prevedono sempre la collaborazione con strutture gestite da famiglie marocchine e con attività organizzate da persone del posto. È un modo per restituire qualcosa al territorio che ci accoglie.”
L’importanza delle esperienze condivise
I tour proposti da Florian non sono viaggi standardizzati, ma esperienze personalizzate in base al gruppo o al tour privato in Marocco: weekend lunghi, viaggi di una settimana, itinerari a tema per famiglie, viaggiatori singoli o piccoli gruppi di amici, persino viaggi di nozze e yoga retreat. Ogni proposta include tappe culturali, gastronomiche, naturalistiche e spirituali, in un mix pensato per chi desidera vivere il Marocco con tutti i sensi.
Il valore aggiunto? L’accompagnamento di una mediatrice culturale che conosce la lingua, le abitudini e il contesto: “Conoscere i codici culturali locali permette di viaggiare con maggiore consapevolezza e rispetto. Per esempio, imparare a salutare, sapere quando è il momento di fermarsi o come partecipare a un pasto tradizionale. Sono piccoli dettagli che arricchiscono l’esperienza e favoriscono l’incontro”.
Anche gli spostamenti all’interno del Paese possono essere affrontati in maniera sostenibile. Oltre ai mezzi condivisi organizzati dal tour operator, il Marocco è servito da una rete ferroviaria efficiente e da autobus che collegano le principali città. Chi vuole arrivare via mare, può scegliere uno dei porti internazionali come Tangeri, Agadir o Casablanca.
Quanto agli aeroporti, preferire quelli meno trafficati può aiutare a distribuire meglio i flussi turistici e a vivere un’esperienza più rilassata sin dall’arrivo.
Il Marocco non è solo una meta esotica, accessibile e affascinante: è anche un esempio concreto di come si possa viaggiare con leggerezza e profondità, rispettando i luoghi e le persone. E chi sceglie questa strada – magari accompagnato da chi conosce il territorio con competenza e passione – scoprirà che la vera ricchezza non sta nel vedere di più, ma nel vedere meglio.